Il X Municipio di Roma Capitale approva mozione per Case Rifugio inclusive: “Nessuna donna deve essere esclusa”

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Il Consiglio del Municipio Roma X ha approvato oggi, con un voto che segna una svolta sul tema della protezione delle vittime di violenza, una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle per rendere realmente accessibili le Case Rifugio a tutte le donne, senza discriminazioni di alcun tipo.

Il provvedimento si fonda sui principi sanciti dalla Convenzione di Istanbul, che impone agli Stati firmatari – tra cui l’Italia – l’obbligo di garantire assistenza e protezione immediata, incondizionata e inclusiva a tutte le vittime di violenza di genere. Tuttavia, la realtà raccontata dai numeri dell’ISTAT per il biennio 2021–2022 è ben diversa: oltre il 94% delle Case Rifugio italiane applica criteri di esclusione, che colpiscono in particolare donne con dipendenze, disturbi psichiatrici, senza fissa dimora, vittime di tratta o madri con figli disabili.

Un sistema che esclude chi ha più bisogno

“È inaccettabile che strutture finanziate con fondi pubblici respingano proprio le donne più fragili”, denunciano i consiglieri municipali M5S Alessandro Ieva, Giuliana Di Pillo e Silvia Paoletti, promotori della mozione. “Le Case Rifugio devono essere luoghi sicuri per tutte, non solo per chi risponde a determinati requisiti”.

Ed è proprio questo il cuore del provvedimento, che mira a riformare il sistema di accoglienza per le donne vittime di violenza sul territorio romano, a partire da un principio fondamentale: nessuna esclusione arbitraria.

Inclusività e accessibilità

Nel dettaglio, la mozione approvata dal Consiglio del Municipio Roma X impegna l’ente ad attivarsi presso il Sindaco di Roma per l’adozione di una serie di misure strutturali e vincolanti: inserimento del principio di non discriminazione nei bandi pubblici e nelle convenzioni per i servizi antiviolenza; elaborazione di linee guida obbligatorie che impediscano esclusioni basate su condizioni personali, psicologiche o sociali; Revisione dei regolamenti interni delle strutture per garantirne l’effettiva apertura a tutte le donne; Rimozione delle barriere architettoniche e garanzia di accesso a interpreti LIS e assistenti alla comunicazione; Attivazione di canali di emergenza accessibili, come la possibilità di inviare segnalazioni via messaggio per chi non può telefonare; Creazione di una rete integrata di supporto per le donne con figli disabili o non autosufficienti, anche se maggiorenni.

Un segnale politico forte per Roma

La mozione del Municipio Roma X si inserisce in un’azione politica più ampia del M5S capitolino, che ha già presentato una proposta di deliberazione consiliare con lo stesso obiettivo, attualmente in attesa di discussione in Aula Giulio Cesare. “Con questo atto – sottolineano i consiglieri M5S del Municipio – il nostro territorio si schiera con forza dalla parte delle donne più vulnerabili, ponendosi come apripista per un modello di accoglienza realmente inclusivo”. Un impegno che arriva in un momento cruciale per le politiche di genere in Italia, dove la richiesta di strutture sicure, inclusive e accessibili cresce in modo esponenziale, mentre molte donne continuano a essere lasciate ai margini di un sistema che dovrebbe proteggerle.