Immondizia, soluzioni subito o Roma rischia il collasso

Un tavolo urgentissimo per evitare il collasso del sistema di trattamento dei rifiuti nella Capitale. Questa la richiesta indirizzata direttamente al Prefetto di Roma Matteo Piantedosi. E partita dall’amministratore giudiziario della E.Giovi, l’azienda che gestisce i due TMB di Malagrotta. Che a tutt’oggi trattano complessivamente circa 1500 tonnellate di immondizia al giorno, prodotti da Roma, Fiumicino e Ciampino. Impianti riferibili sempre alla galassia del 90 enne avvocato Cerroni, ma che si trovano al momento in amministrazione giudiziaria.

Oggetto del contendere secondo il privato, sarebbe il mancato o non puntuale pagamento del servizio da parte di Ama e del Campidoglio. E contestazioni sarebbero state elevate anche nei confronti degli altri comuni che conferiscono qui la loro spazzatura. Inoltre, la E.Giovi si lamenta anche del mancato adeguamento degli importi alle nuove tariffe regionali. E alle maggiori spese che deriverebbero dalla chiusura dell’impianto di Roccasecca. Con la necessità di spedire il CSS (rifiuto secco da bruciare ndr) all’estero, con costi elevati. Mentre una lettera indirizzata alla Regione per chiedere la possibilità di usufruire maggiormente dell’unico termovalorizzatore a S. Vittore sarebbe rimasta senza risposta. Insomma, un grande problema per Zingaretti e la Raggi. Che rischia di nuovo di trovarsi con la spazzatura per strada. Mentre sulla decisione di dove collocare la nuova discarica a servizio di Roma siamo ancora in alto mare.

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È guerra sull’immondizia di Roma

In una nota ripresa da Roma Today, E.Giovi sottolinea come “l’Ama, il Comune di Fiumicino, il Comune di Ciampino ed il Vaticano non solo non corrispondono le somme dovute in seguito all’adeguamento tariffario deliberato dalla Regione Lazio. Ma non pagano nemmeno le fatture del servizio corrente alle scadenze pattuite. Il mancato pagamento di quanto dovuto sta mettendo in seria difficolta’ la societa’ E.Giovi srl e di conseguenza il normale espletamento del servizio sotteso”. E sul trattamento dell’immondizia a Roma è ancora bufera.

Uscita la notizia della lettera, Ama ha replicato dando la propria versione. “Ama sta regolarmente onorando i pagamenti a fronte dei servizi di conferimento dei rifiuti indifferenziati prestati da E.Giovi e Colari. L’azienda, infatti, versa ai due soggetti oltre 10 milioni di euro al mese. Per il servizio di trattamento dei rifiuti indifferenziati presso i due TMB e per la gestione ‘post mortem’ della discarica di Malagrotta. Nello specifico i pagamenti nei confronti di E.Giovi sono regolarmente effettuati a 30 giorni. (…) Per un importo mensile di 4,1 milioni di euro. Ama e E.Giovi sono in attesa della pronuncia dell’ente preposto sugli adeguamenti Istat relativamente alle tariffe per gli anni 2011-2014 che  sono state aggiornate nel mese di dicembre 2020. Per quanto riguarda Colari AMA ha già corrisposto al consorzio il 76% del relativo lodo pari a 76 ml di euro”. Con la promessa di arrivare ai 100 previsti dal lodo entro il mese di luglio. Basterà a calmare le acque e ad evitare di rivedere l’immondizia in strada?

https://www.romatoday.it/politica/emergenza-rifiuti-ama-non-paga.html

La Regione pressa la Raggi sulla discarica. Ma dal Campidoglio tutto tace

Intanto la Regione Lazio ha scritto alla Raggi. Chiedendo di indicare con urgenza il sito dove realizzare la futura discarica al servizio della Capitale. Visto che sull’ipotesi di Monte Carnevale i cittadini hanno vinto in sede di ricorso amministrativo. E soprattutto, dopo che gli arresti eccellenti di dirigenti regionali e imprenditori del settore hanno consigliato a tutti una maggiore prudenza. Dal Comune però almeno per ora non arrivano risposte. Anche perché si avvicina a larghi passi la campagna elettorale del prossimo autunno. E difficilmente la Raggi che è ufficialmente in corsa per il secondo mandato, si farà mettere da Zingaretti il sale sulla coda. Su un tema come quello dei rifiuti, sul quale bruciarsi è molto più facile che fare bene.

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