Stalker scatenato: continuava a perseguitare le sue vittime quando usciva in permesso dal carcere

I Carabinieri di Campagnano di Roma, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Tivoli su richiesta di questa Procura, hanno arrestato un 40enne, già noto alle forze dell’ordine, un vero stalker, gravemente indiziato di atti persecutori e maltrattamenti nei confronti di due donne.

Stalker: continuava a perseguitare le due donne

L’uomo, che in passato era già stato arrestato e condannato per gli stessi reati nei confronti delle medesime vittime e di un’altra giovane ragazza, non appena scarcerato, ha reiterato i comportamenti vessatori e persecutori nei confronti delle donne, in particolare con messaggi intimidatori anche tramite social, presentandosi anche in più occasioni fuori dall’abitazione di una delle due. Le ragazze hanno subito negli anni condotte violente che si ripetevano anche in occasione dei permessi d’uscita di cui lo stesso fruiva nel periodo di detenzione in carcere.

Il 40enne torna in galera (senza permesso premio)

Grazie al supporto delle famiglie e dei Carabinieri, le vittime hanno denunciato le violenze fisiche e psicologiche subite, consentendo alla Procura di chiedere ed ottenere un tempestivo provvedimento restrittivo. L’indagato sarà nuovamente associato in carcere in attesa di giudizio.

La denuncia ha consentito alla procura di Tivoli di chiedere e ottenere un nuovo provvedimento restrittivo con trasferimento in carcere, avvenuto il 12 agosto: “Occorrono strumenti di controllo per verificare se il carcere ha raggiunto l’obiettivo della risocializzazione o se gli uomini maltrattante usciti dal carcere proseguono, come accade nell’85% dei casi, nell’aggredire la stessa vittima – sottolinea il procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto – La procura di Tivoli da tempo richiede e ottiene misure di prevenzione a tutela delle donne in questi casi in modo tale che l’uomo all’atto della scarcerazione viene sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e al divieto di avvicinamento alle persone offese. Nel caso in esame la procura di Tivoli non era informata di questa scarcerazione”.