In migliaia ammassati alla Fiera di Roma per i test di medicina. Ma sul covid ci prendete in giro?

Ieri mattina si è registrato un grandissimo assembramento alla Fiera di Roma. Sulla Portuense, tra la Capitale e il limitrofo comune di Fiumicino. In occasione dei test per l’ingresso alla Facoltà di Medicina al Campus Biomedico. In migliaia di ragazzi infatti sono accorsi per la speranza di poter accedere ad un qualificato corso di laurea. Che di questi tempi può voler dire la possibilità di trovare un lavoro in un futuro non troppo lontano. Le regole per la partecipazione alle selezioni però erano chiare. E contenute in un documento pubblicato nel sito unicampus.it. Non solo quelle relative ai titoli di studio, ma anche le indicazioni pratiche in riferimento all’emergenza covid 19. E all’obbligo di distanziamento sociale. Ma forse i partecipanti sono arrivati in numero maggiore rispetto a quanto la stessa organizzazione in Fiera si aspettasse. Giovani provenienti da tutta Italia, e anche da diversi Paesi europei. Dove in questo momento il coronavirus sta ancora picchiando duro. Lasciati per lunghissimi minuti ammassati nel tunnel di ingresso. Assembrati e vicinissimi tra loro. Con grandi rischi per la salute di tutti, visto che tra l’altro molti di loro neppure indossavano la mascherina. Una disorganizzazione incomprensibile, che ha subito suscitato un mare di polemiche.

Al concorso per i test di Medicina alla Fiera di Roma centinaia di giovani ammassati in fila senza mascherina. Ma sul covid ci hanno presi tutti per fessi?

Sono rimasti ammassati sotto al tunnel di ingresso della Fiera di Roma per tantissimo tempo. In attesa di poter perfezionare gli accrediti. È successo ieri mattina a centinaia di giovani giunti a Roma da ogni parte d’Europa. Per tentare di entrare alla Facoltà di Medicina del Campus Biomedico. Una situazione assurda e potenzialmente pericolosa. Anche se gli addetti ai controlli in Fiera cercano di minimizzare l’accaduto. Per Francesco Cognale, responsabile della sicurezza i protocolli regionali e nazionali sarebbero stati rispettati. Ma ammette che nel tunnel “per un brevissimo lasso di tempo si sia registrata una eccessiva densità di candidati”. Che poi sarebbero stati fatti defluire ordinatamente nelle sale adibite allo svolgimento delle prove selettive. Ma viste anche le foto che qualche ragazzo ha scattato con il telefonino i dubbi restano tutti. Dal momento che per trasmettere questo virus a quanto pare basta davvero molto poco. E un maxi assembramento era davvero da evitare. Invece tra sbarchi incontrollati, movida nelle città e in spiaggia e ora anche concorsi affollati sembra che le regole come al solito valgano solo per i più fessi. Ci sarà anche lo stato di emergenza fino ad ottobre, ma la sensazione è che su tutta la vicenda del covid qualcuno non ce la racconti giusta. E continui a prenderci in giro.

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