In un libro l’esperienza totalizzante dell’attività politica della Giovane Italia (video)

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E’ uscito da poche settimane il libro di Baldoni e Amorese “I ragazzi del ciclostile”, per le Eclettica Edizioni. E’ la storia, completissima e documentata, della Giovane Italia, l’organizzazione giovanile del Msi che anticipò il Fronte della Gioventù. Cosa ha rappresentato la Giovane Italia? Baldoni e Amorese raccontano i due decenni del più importante movimento giovanile di studenti del secondo dopoguerra. Nata a Milano nel 1950, l’Asan Giovane Italia ha caratterizzato dentro e fuori le scuole italiane una presenza preponderante. Sindacalismo studentesco, pubblicazioni e giornalini, attenzione alla cultura ed all’arte, ma soprattutto un movimento che, fin dal suo nome con quel richiamo mazziniano, ha fatto della difesa della Nazione la sua ragione di vita e la sua principale attività.

La Giovane italia: una storia lunga e affascinante

Dalla questione orientale con la difesa di Trieste italiana a quella dell’Alto Adige, dall’egemonia delle proteste anticomuniste per l’invasione sovietica di Budapest e Praga, la Giovane Italia riporta i tricolori nelle piazze e nelle strade italiane. Diventa l’incubo di presidi, questori e questurini, è per anni punto di riferimento per generazioni di ragazze e ragazzi alternativi all’incombente penetrazioni marxista nelle scuole. Spesso con pochi mezzi a disposizione, tra questi appunto il dimenticato ciclostile, un formidabile strumento di comunicazione e di proselitismo. Negli anni Cinquanta fino a metà anni Sessanta la Giovane Italia, con migliaia di tesserati (le quote della tessera aiutano a rendere autonoma l’Associazione dal Msi), diviene il più seguito movimento giovanile tra gli studenti.

La prefazione è di Giorgia Meloni

Precede di quasi venti anni, forme e metodi di propaganda che saranno usati prima e durante la Contestazione. E le contrastanti posizioni sul Sessantotto provocheranno una frattura nella destra giovanile. Il primo presidente fu Giorgio Pisanò, combattente della Repubblica sociale, scrittore, giornalista nonché senatore per cinque legislature del Msi. La prefazione è di Giorgia Meloni, che non conobbe mai la Giovane Italia ma che fu nel Fronte della Gioventù. E che certo non rinnega quei valori e quella militanza generosa e disinteressata. Un libro importante per chi vuole conoscere la storia di questo Paese e di movimenti che furono palestre non solo di cultura ma di autentica democrazia.