Inceneritore di Santa Palomba, i cittadini protestano: avvio dei lavori imminente

Non si ferma la voce dei cittadini e dei comitati per ribadire il “NO” all’inceneritore di Santa Palomba.
Ancora una protesta: dalle prime ore di questa mattina a Pomezia un gruppo di cittadini si è dato appuntamento davanti alla sede del Consorzio Industriale territoriale delle varie aziende che opereranno per la costruzione della megastruttura di Gualtieri.
Una bretella stradale e l’avvio dei lavori
Come sostenuto dai manifestanti, da questa mattina si sta decidendo la delibera e l’autorizzazione al Comune di Roma per costruire una bretella stradale che porterebbe portare alla chiusura di via Cancelliera. Quindi l’ultimo tratto vicino al terreno destinato alla realizzazione dell’inceneritore romano.

Non solo i disagi legati alla combustione dei rifiuti e il via vai di camion carichi di spazzatura, per i cittadini è previsto anche il cambio della viabilità che comporterebbe gravi disagi all’indotto commerciale, industriale, turistico e a tutti i residenti essendo un nodo cruciale che confina con la via Ardeatina e collega molti comuni dell’hinterland romano e verso il mare di Ardea e Torvaianica.
Le proteste
Sul posto con numerosi cittadini presenti c’è stato l’intervento del presidente dei Comitati No Inceneritore Santa Palomba Alessandro Lepidini con l’intento di indurre i responsabili del Consorzio Industriale Santa Palomba a dire un deciso no a questi lavori.
Il clima è di massima allerta: secondo i comitati, dopo mesi di proclami, l’avvio dei cantieri sarebbe imminente, approfittando del periodo estivo, storicamente scelto per operazioni impopolari. “La richiesta della Città metropolitana di consentire il transito sulla viabilità interna al Consorzio, e l’assemblea di oggi per decidere in merito, sono segnali chiari: vogliono far partire i lavori durante le ferie” denunciano gli organizzatori.
L’inceneritore rappresenta un disastro
Sotto accusa il sindaco Roberto Gualtieri, nel suo doppio ruolo di commissario straordinario al Giubileo e sindaco metropolitano, accusato di voler aprire i cantieri senza le autorizzazioni ambientali previste dal diritto europeo. Una mossa definita “intollerabile abuso di potere”, che, sostengono i comitati, favorirebbe interessi privati per un affare da 7,5 miliardi di euro in 30 anni, sacrificando la salute dei cittadini e l’equilibrio ambientale del territorio.
L’Unione dei Comitati ha annunciato una mobilitazione permanente per tutto il mese di agosto, con una serie di presìdi davanti al sito e la raccolta firme per una nuova petizione che chiede la revoca del potere di ordinanza in derogaconcesso dal decreto legge n. 50/2022.
“Quei poteri speciali dovevano servire per il Giubileo, non per autorizzare opere permanenti senza controlli” – si legge nel comunicato. “Non accetteremo mai che vengano aggirate le normative ambientali in nome di un’emergenza creata ad arte”.
Un rischio per la salute e la svalutazione degli immobili
Ma quale megastruttura pulita e senza impatto sui cittadini? L’inceneritore di Roma che dovrebbe (d’obbligo utilizzare il condizionale) smaltire 600mila tonnellate di rifiuti all’anno rischia (come sostiene un’altra parte con più solidità) di diventare una megastruttura che mette a rischio dei cittadini: direttamente ed indirettamente. D’altronde se da due anni Sindaci, consiglieri comunali, associazioni, comitati e migliaia di cittadini stanno lottando strenuamente per dire “NO all’inceneritore” qualcosa ne sapranno anche loro no?