Inclusione sociale, l’Ugl: “Ora ci aspettiamo dallo Stato risposte concrete”

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Il segretario confederale dell’Ugl (Unione generale del Lavoro) Ornella Petillo e il dirigente confederale Fiovo Bitti hanno incontrato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. In occasione della consultazione della Rete protezione e inclusione sociale , nel corso della quale è stato presentato il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023.

L’Ugl: le problematiche post Covid sono tante

“Un testo che ha una portata rilevante, ma che rappresenta un punto di partenza, viste le tante criticità che investono il territorio e a fronte di una accresciuta domanda di servizi sociali. Anche per effetto della pandemia da Covid-19 che ha amplificato il disagio socioeconomico di centinaia di migliaia di cittadini. Cittadini ai quali è necessario dare risposte in termini di assistenza, ma anche e soprattutto di inclusione sociale, ad iniziare dalla sfera lavorativa”.

Fondamentale la presenza del sindacato in questo contesto

I due rappresentanti del sindacato aggiungono: “In un tale contesto è fondamentale assicurare la presenza del sindacato nell’ambito dei progetti connessi al Piano nazionale di ripresa e resilienza”. L’Ugl sottolinea come “l’approccio organico agli interventi sociali, attraverso una cornice unitaria e il tentativo di accelerare il processo di strutturalizzazione dei servizi stessi, la definizione e l’attivazione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali, i cosiddetti Leps, e l’individuazione di fondi certi, siano sicuramente elementi qualificanti di questo Piano”.

L’Ugl: un assistente sociale ogni cinquemila residenti

“Occorre, però, guardare alla realtà e alle enormi differenziazioni territoriali. Da subito, occorre un percorso per arrivare all’obiettivo di un assistente sociale ogni cinquemila residenti. Così da favorire la presa in carico della persona in difficoltà, compresi i minori. E’ poi importante rafforzare il collegamento fra regioni ed enti locali sulla governance dei servizi, in un’ottica di proficua collaborazione istituzionale.

Rivedere la normativa sugli appalti

E naturalmente rivedere la normativa sugli appalti. Tenendo conto della specificità dei servizi erogati e fermo restando i principi di trasparenza e legalità”, concludono i rappresentanti sindacali dell’Ugl.