Infantile uscita di scena della Raggi. Col solito rancore

Raggi infantile

Infantile come in questi quattro anni di mandato, Virginia Raggi. Si avvia a concludere mestamente la sua prima e unica esperienza da sindaco, perché dopo non ci sarà il bis.

Lo stesso annuncio è maturato col rancore: non apparecchio la tavola per far mangiare quelli di prima, ha detto. E in effetti è suggestiva l’idea di un ritorno ai fornelli, se ne vale la pena.

Raggi infantile come in questi quattro anni

Ma dopo il fallimento, mettersi a fare la predica è davvero indecente. Infantile, appunto, madre Virginia Raggi del Monopattino. Complicato passare alla storia della città eterna con una sfilza di figuracce come quelle che ha collezionato.

Su tutte, quel fragoroso No alle Olimpiadi che ha squalificato un’amministrazione che ha confessato agli occhi del mondo la propria incapacità, per non dire di peggio.

Virginia Raggi, l’infantile damigella del Campidoglio, ha trascorso quattro anni a parlare male dei sindaci di prima, senza uno straccio di idea per il futuro. Una missione per Roma. Nulla.

Tornerà nel suo anonimato. Può darsi che i Cinquestelle la candidino nonostante i due mandati a palazzo; può darsi che afferri una poltrona da sottosegretario per sottrarsi alla sfida e favorire l’accordo col Pd.

Ora tocca al centrodestra: presto e bene

Mai come oggi non è più il momento di occuparsi della prossima ex sindaca di Roma. Ora c’è bisogno di una sfida alta per la guida della Capitale d’Italia e sta anzitutto al centrodestra comprendere che questa sarà una partita che non sarà possibile cominciare in ritardo, né con scelte di basso profilo.

Ora più che mai, rinnoviamo l’appello per l’ennesima volta. Si decida bene, si decida presto. C’è un popolo che chiede finalmente un governo serio per Roma e la sinistra della Capitale non è all’altezza della sfida. Tocca a destra impugnare la bandiera della riscossa di una città ammazzata dall’inerzia e dal rancore.

C’è tanta gente perbene che può essere messa in campo, ma il fattore tempo sarà essenziale. Bisognerà parlare alle categorie produttive, ai quartieri, al mondo cattolico, a tutti i soggetti vitali della città. Non ci si fermi proprio ora. La fogna se ne va.

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Commenti

  • Giuseppe Forconi scrive:

    Ogni personaggio e’ libero di credere nelle proprie capacita’, ma c’e’ un limite.
    Come fa la Raggi a ricandidarsi senza dare uno sguardo al suo passato ? E’ una cosa semplicemente demoniaca. Ma e’ liberissima di ricandidarsi.
    Chi la rivota e’ il problema …. solo una masnada di inetti cittadini romani e’ capace di votarla. C’e’ da tenere in conto , a questo punto, di possibili interessi occulti da parte di questi inetti.
    Comunque vadano le cose, ROMA ha bisogno di un vero e capace sindaco, basta di burattinai da strapazzo.