Infermieri, è allarme fuga volontaria: stavolta dal Nord verso il Sud

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“E’ allarme fuga volontaria di infermieri dagli ospedali del Nord. Decine e decine di professionisti decidono di lasciare regioni come Emilia-Romagna, Liguria e Friuli per tornare al Sud, dove il costo della vita è decisamente più basso”. Lo denuncia il sindacato degli infermieri Nursing Up. “I numeri dicono che all’Ausl di Bologna solo negli ultimi giorni sono arrivate, come un fulmine a ciel sereno, ben 18 dimissioni volontarie, tutte insieme, oltre tutto senza preavviso, da parte di infermieri (ben 40 dimissioni negli ultimi 3 mesi) – sostiene il sindacato -. Un dato assolutamente allarmante. Lo scorso anno dall’azienda sanitaria bolognese uscirono 270 infermieri, mentre nel 2021, erano stati 180. In piccola parte si tratta di pensionamenti programmati, mentre per oltre il 50% siamo di fronte a dimissioni volontarie”.

Gli infermieri preferiscono tornare al Sud

“Sono le stesse direzioni sanitarie a mettere in evidenza i fatti. Negli ultimi anni, già prima del Covid, soprattutto in Emilia, sono stati ingaggiati tanti infermieri soprattutto dal Sud, perché lì diverse Regioni erano in piano di rientro. Ma il costo della vita a Bologna è alto e molti preferiscono avvicinarsi o tornare nei luoghi d’origine perché non ce la fanno ad arrivare a fine mese – avverte Antonio De Palma, presidente Nazionale del Nursing Up -. Inutile negare che, a fronte delle uscite, non esiste assolutamente un piano di assunzioni capillare, anche perché i bandi dei concorsi regionali vanno praticamente deserti: è come un cane che si morde la coda, la ragione è sempre la stessa. Le proposte economiche rispetto alle responsabilità sulle spalle di questi professionisti vengono ritenute decisamente inadeguate”.

Si svuotano i Pronto soccorso e i reparti nevralgici

“E’ davvero il caso di dire, e a corroborare la nostra ennesima denuncia c’è il conforto di dati ancora una volta schiaccianti, che siamo nel pieno di un vero e proprio esodo di professionisti sanitari, letteralmente in fuga dal nostro Ssn – rimarca il presidente Nazionale del Nursing Up -. In particolare a svuotarsi sono i Pronto soccorso e i reparti nevralgici degli ospedali del Nord, con particolare riferimento all’Emilia Romagna e alla Liguria, che vivono in questo momento la drammatica realtà di fuga di infermieri”.

Condizioni di lavoro difficili

Secondo il presidente nazionale del sindacato “la motivazione principale legata a questa drammatica fuga è la triste condizione delle retribuzioni dei nostri infermieri. Se poi aggiungiamo i disagi che da sempre il nostro sindacato denuncia, come disorganizzazione, turni massacranti, l’essere spesso addirittura costretti ad accumulare ferie su ferie a causa della carenza di colleghi, senza poter esercitare il legittimo diritto ai riposi periodici, fondamentale per un indispensabile recupero psico fisico, si comprende bene – conclude – come una parte di questi professionisti decida di lasciare addirittura la professione. Oppure di optare per l’apertura di una partita Iva come libero professionista. La triste realtà delle ferie negate non è certo una novità ma rappresenta l’apice di un tortuoso percorso che ci ha condotti, tutti, in un vicolo cieco”.