Influenza, Bassetti avverte: i sintomi da non ignorare quest’anno

Virus West Nile nel Lazio

Febbre alta che arriva all’improvviso, dolori diffusi e una stanchezza che non passa: l’influenza di quest’anno non è una semplice sindrome stagionale. A dirlo è Matteo Bassetti, che da settimane richiama l’attenzione su un virus più aggressivo del previsto, capace di colpire duramente anche persone giovani e senza particolari fragilità. Il punto non è creare allarmismi, ma capire quali sono i sintomi dell’influenza secondo Bassetti e perché questa ondata non va sottovalutata.

Secondo l’infettivologo genovese, l’errore più comune è pensare di avere davanti “la solita influenza”. In realtà, i sintomi dell’influenza che stanno circolando quest’anno si presentano in modo più intenso e, soprattutto, più prolungato. La febbre alta, spesso sopra i 39 gradi, non è solo un episodio iniziale ma può tornare dopo un’apparente fase di miglioramento. A questo si aggiungono brividi, dolori muscolari e articolari importanti, una sensazione di spossatezza profonda e una difficoltà evidente a recuperare energie anche dopo diversi giorni.

Bassetti sottolinea come molti pazienti arrivino tardi dal medico proprio perché confondono questi segnali con un semplice raffreddore o con un’influenza “leggera”, finendo per trascurare i primi campanelli d’allarme.

I sintomi dell’influenza spiegati da Bassetti

Oltre alla febbre, l’influenza di questa stagione si manifesta spesso con tosse persistente, mal di gola e congestione nasale, ma non solo. In diversi casi compaiono mal di testa intensi, occhi irritati e una sensazione di pressione al torace che spaventa molti pazienti. Nei bambini, e talvolta anche negli adulti, possono presentarsi disturbi gastrointestinali, come nausea, vomito o diarrea, che rendono più complesso riconoscere subito l’origine virale del problema.

Bassetti insiste su un punto chiave: la stanchezza post-influenzale può durare settimane. Anche quando la febbre scompare, il corpo continua a mandare segnali di affaticamento, con difficoltà di concentrazione e debolezza diffusa.

Perché l’influenza non va banalizzata

Uno degli aspetti più delicati riguarda le possibili complicanze. Secondo Bassetti, l’influenza può evolvere in polmoniti, sia virali che batteriche, e in rari casi interessare anche il cuore, causando miocarditi o pericarditi. Non si tratta di scenari frequenti, ma reali, ed è per questo che l’infettivologo invita a non sottovalutare sintomi come fiato corto, dolore al petto o peggioramento improvviso dopo un’apparente guarigione.