Iniziato il processo a Camilla Marianera, la presunta “talpa” del tribunale di piazzale Clodio

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Iniziato questa mattina alle 10 il processo a Camilla Marianera, l’aspirante avvocato accusata di aver venduto dietro pagamento di tangenti notizie riservate della procura a clienti reclutati dal suo fidanzato Jacopo De Vivo. Dopo la prima udienza introduttiva che c’è stata in Corte d’Assise lo scorso 7 giugno i due hanno ottenuto il giudizio immediato. De Vivo, figlio dell’ex capo ultrà della Roma Peppone, a differenza di Marianera, ha optato per il rito abbreviato. I due fidanzati, in carcere dallo scorso 14 febbraio, devono rispondere di corruzione in atti giudiziari.

Le fasi dell’udienza

Stamattina, durante poco meno di un’ora di processo, è stato ascoltato il perito traduttore Anna Linella e dato il via alla requisitoria del Pm Giulia Guccione che ha esposto i fatti secondo la versione
dell’accusa. Poi la parola è passata  a Marco Delli Colli,  Luogotenente Carichi Speciali della Guardia di Finanza, che ha risposto alle domande del Pm e dell’avvocato difensore di Camilla Marianera (che da novembre a febbraio lavorava in Campidoglio al fianco dell’assessore alla Sicurezza Monica Lucarelli con un contratto da 48mila euro annui). Acquisite le testimonianze la Corte ha aggiornato il processo al prossimo 10 ottobre: nel frattempo Marianera e De Vivo rimarranno in carcere.

Luogotenente della Finanza testimonia per primo

Il primo interrogato è il teste Marco Delli Colli,  Luogotenente Carichi Speciali della Guardia di Finanza e responsabile dell’ufficio intercettazioni della procura di Roma, che spiegava le modalità della gestione dei file di intercettazioni e i casellari di ogni posizione posta in indagine (pedinamenti, gps in auto, intercettazioni telefoniche e ambientali).