Israele, l’allarme dell’ambasciatore a Roma: “Preoccupa la presenza di soggetti legati ad Hamas in Italia”

“Preoccupa quello che la vostra inchiesta ha fatto emergere. Preoccupa molto la presenza di soggetti collegati ad Hamas in Italia”. Con queste parole, l’ambasciatore di Israele a Roma, Jonathan Peled, ha commentato sulle pagine de Il Tempo l’inchiesta del quotidiano che ha messo in luce i rapporti tra alcune aree politiche italiane e figure vicine al movimento islamista palestinese.
Tra i nomi citati dallo stesso diplomatico compare Mohammad Hannoun, già sanzionato dagli Stati Uniti, a conferma – secondo Peled – della necessità di un monitoraggio costante: “Confidiamo nell’attenzione delle autorità italiane”.

La “guerra mediatica” e la sfida della comunicazione
Nelle sue dichiarazioni, l’ambasciatore ha messo in evidenza un aspetto meno visibile ma altrettanto strategico: la battaglia dell’informazione. “Stiamo vincendo il conflitto militare, ma perdendo la battaglia della comunicazione a causa di disinformazione, propaganda e pregiudizi antisionisti. Non abbiamo dato sufficiente attenzione a questo fronte, ma è un terreno su cui dobbiamo alzare il livello”.
Il riferimento è alla cosiddetta “guerra mediatica”, dove – a detta di Peled – Hamas riesce a incidere profondamente sull’opinione pubblica internazionale, sfruttando i social network e i canali di informazione alternativi.
Attacco alla relatrice Onu Francesca Albanese
Un passaggio particolarmente critico è stato riservato alla relatrice speciale delle Nazioni Unite, Francesca Albanese, accusata da Peled di aver espresso “affermazioni enormi e distorte” sul ruolo di Hamas. “Mi chiedo chi e cosa rappresenti”, ha aggiunto, contestando la legittimità e l’equilibrio delle sue posizioni.
Antisemitismo in crescita: “Un pericolo per l’intero Occidente”
Infine, l’ambasciatore ha lanciato un monito sul tema dell’antisemitismo, fenomeno in crescita in Europa e anche in Italia. “È un pericolo non solo per gli ebrei e Israele, ma per l’intero Occidente. In Italia oggi la vita per molti ebrei è diventata più difficile: subiscono aggressioni verbali e fisiche, minacce e scritte offensive”. Le sue parole riflettono un clima di crescente allarme, che non riguarda soltanto la comunità ebraica ma più in generale la tenuta democratica e civile delle società europee.
Fronte di discussione politica e diplomatica tra Italia e Israele
Le dichiarazioni di Peled aprono inevitabilmente un fronte di discussione politica e diplomatica tra Italia e Israele, sul ruolo dei movimenti legati ad Hamas e sulla capacità delle istituzioni italiane di garantire vigilanza. Al tempo stesso, l’accento posto sulla “guerra mediatica” e sulla diffusione di sentimenti antisionisti pone nuove sfide al dibattito pubblico e alla responsabilità dell’informazione.