“Italiani brava gente”? No, ostili: Putin ci blocca cereali e grano per pasta e pane

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Vladimir Putin ci blocca alcuni importanti prodotti alimentari. Dalla Russia infatti arriva lo stop alle forniture alimentari ai Paesi considerati “ostili” come l’Italia che lo scorso anno ha importato cibo da Mosca per un valore di 258 milioni di euro, anche se in aumento del 56%. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi agli effetti della minaccia del presidente Vladimir Putin sul fatto che la Russia dovrà essere “più prudente” con le esportazioni di cibo all’estero, “specialmente verso i Paesi ostili”. Circa la metà del valore delle esportazioni alimentari russe in Italia riguarda i cereali per un importo di 136 milioni e tra questi – sottolinea la Coldiretti – soprattutto il grano per un quantitativo di circa 153 milioni di chili. Dei quali 96 milioni di chili di tenero per la panificazione e 57 milioni di chili di duro per la produzione di pasta.

Stop anche al mangime animale dall’Ucraina

La Russia – precisa la Coldiretti – è diventato il principale esportatore mondiale di grano. Ma la dipendenza dell’Italia risulta limitata con appena il 2,3% del totale del grano importato dall’estero, tra duro e tenero. Da segnalare che dalla Russia arriva in Italia per un valore di circa 58 milioni di euro anche olio di semi. Ma per quest’ultimo prodotto i problemi maggiori per l’Italia sono dovuti soprattutto alle difficoltà di esportazione nella Penisola dall’Ucraina. In totale, erano pari a 326 milioni di euro. Dall’Ucraina in Italia arriva anche ben il 13% delle importazioni di mais destinato all’alimentazione degli animali per un totale di 785 milioni di chili. E arriva anche il 2,7% delle importazioni di grano tenero per la panificazione per un totale di 122 milioni di chili. Sempre secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat relativi al 2021.