Italo Toni e Graziella De Palo vittime della loro fiducia nei palestinesi

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Oggi ricorre l’anniversario della scomparsa dei giornalisti Italo Toni e Graziella De Palo a Beirut 40 anni fa. Lei era romana e lui romano di adozione. Della scomparsa, attenzione, non della morte, perché i due potrebbero essere ancora vivi, per quanto ne sappiamo. Anche se è molto improbabile. Comunque non sono stati mai più ritrovati. La mattina del 2 settembre 1980 i due furono prelevati all’Hotel Triumph della capitale libanese da un fuoristrada non identificato. Verosimilmente però era dei guerriglieri palestinesi, che li avevano assistiti in tutta la missione. Toni e De Paolo infatti erano in Libano per indagare sul traffico di armi tra Italia e Medio oriente, e comunque sulla situazione in generale.

I palestinesi protagonisti degli attentati di quegli anni

Chi ricorda quegli anni, quelli della guerra civile libanese, in cui c’erano decine di fazioni armate in azione, ricorda bene il caos. La città era divisa in due, la famosa “via di Damasco”. Da una parte, ovest, c’erano i guerrigliei muslmani, sunniti, sciti, palestinesi e tanti altri. Dall’altra, e est, c’erano i cristiano maroniti, I primi di sinistra, gli altri di destra, ammesso che in Libano ci fossero queste distinzioni. Toni e De Palo, essendo vicini al Partito radicale, dove si erano conosciuti, avevano visto come interlocutori i palestinesi piuttosto che i cristiani. Si affideranno totalmente a loro, infatti, anche per trovare le risorse per partire. Lo ha raccontato il palestinese Nemer Hammad in una celebre intervista.

Italo e Graziella erano due free lance

Italo ha 51 anni e Graziella 24. Nel 1978 avevano pubblicato insieme un libro sul Che Guevara, ma il Medio Oriente era la loro passione. In quel momento lui lavorava per i “Diari“, un network di quotidiani regionali, mentre lei era collaboratrice di Paese sera. Non è ancora chiaro se le testate avevano pagato loro il viaggio, ma sembra di no. Insomma, erano di fatto due free lance, giornalisti indipendenti. Non va dimenticato che lui nel 1968 aveva fatto uno scoop su ParisMatch svelando l’esistenza dei campi di addestramento per i guerriglieri palestinesi, che già avevano iniziato a insanguinare il mondo. Nel 1972 ci sarà Monaco, nel 1985 l’Achille Lauro, crimini efferati compiuti proprio dai palestinesi.

I due furono ospitati a Beirut e poi accompagnati

Palestinesi che comunque si dimostrarono disponibilissimi, e assistettero i due in ogni circostanza. Per questo si presume che la jeep che li venne a prendere fosse proprio inviata dai palestinesi. Noi diciamo “palestinesi”, ma a quel tempo erano divisi in moltissime fazioni, tutte armate. Chi più moderato, chi meno, ma tutti violenti. Oggi neanche gli arabi li sopportano più, ma allora erano esaltati dalla sinistra di tutto il mondo per questa presunta lotta di libertà. Fatto sta che i due giornalisti non si videro mai più, scomparsi per sempre sulla via di Damasco. I loro corpi non sono mai stati ritrovati e le inchieste fatte non hanno ancora oggi portato a nulla.

Tra servizi segreti, estrema sinistra e terrorismo internazionale

Rimangono solo le ipotesi: indagavano sul traffico di armi con l’Italia, e quindi a qualcuno potrebbe aver dato fastidio. Nel corso degli anni poi sono stati trascinati in causa i famigerati servizi segreti italiani, non si sa se deviati o meno. In quegli anni però l’estrema sinistra terrorista italiana fu spesso beccata in contatto coi terroristi palestinesi, e proprio per traffico d’armi. C’era poi l famoso lodo Moro, accordo verbale di non belligeranza tra i terroristi del Fronte di liberazione della Palestina e l’Italia. Fatto dalla Dc e poi confermato da Craxi. E fu proprio quel governo che secretò tutte le carte relative alla vicenda di Toni e De Palo. Ora (2019) la magistratura ha riaperto l’inchiesta.