Da brividi: Iv vuol sapere dal governo se la giornalista fa la spia

Olè, caccia grossa alla spia in Parlamento, con tanto di interpellanza “autoprotettiva” del renziano Nobili contro una nota giornalista, la vicedirettrice del Corriere Fiorenza Sarzanini (nelle foto sopra).Da brividi.
Nessuno se ne è ancora accorto, Nobili non la spiega né dà pubblicità alla sua iniziativa parlamentare. Ma se presenti venerdì un’interpellanza diretta al presidente del Consiglio su una questione del genere, non puoi far ammuffire quello che sai fino a che Draghi si degnerà di rispondere.

“Quella giornalista fa la spia?”
Oppure, quell’interpellanza serve per ora a “proteggersi” con un atto parlamentare da eventuali querele?
Vedremo, intanto la vicenda incuriosisce. Si parla della “lista dei putiniani” pubblicata mesi fa dal Corrierone, e proprio con la firma della Sarzanini (e di Monica Guerzoni) “puntata” da Nobili.
Quelle notizie del più grande quotidiano italiano fecero scalpore, si mise in mezzo pure il Copasir e ancora oggi ci si chiede se fossero fondate o meno. Ma Nobili non chiede questo. Chiede altro a Draghi.
E va giù pesante. “Appare evidente – scrive – la capacità di Sarzanini di accedere a informazioni e documenti riservati”.
Accuse molto pesanti
Ma non è chiaro, aggiunge il parlamentare, “se vi sia un qualche coinvolgimento diretto della giornalista in attività o iniziative governative che prevedano la partecipazione o la collaborazione diretta dei servizi segreti e che ben potrebbero aver favorito l’instaurazione dei predetti canali”.
Non si ferma qui, Nobili, e arriva a chiedere a Draghi se “sia a conoscenza di eventuali contratti, collaborazione o rapporti, comunque denominati, a titolo oneroso o gratuito, della giornalista Fiorenza Sarzanini con le agenzie di intelligence. Ovvero – insiste – con comitati, tavoli o commissioni ministeriali, gruppi di lavoro o di studio che includano esponenti delle agenzie di intelligence o ne prevedano comunque il diretto coinvolgimento, negli ultimi 10 anni, e, in caso affermativo, quali siano state le forme di collaborazione comunque denominate, ed a che titolo siano state eventualmente svolte”.
A me tutto questo non appare normale. Davvero quella giornalista è una “spia”? Non si sta esagerando?