“La breccia di Roma Est”: 1200 cittadini in strada contro il Black Point Nomentana-San Basilio
Sono scesi in strada, quella stessa strada che ogni giorno si riempie di auto, di traffico, di clacson e di smog, per dire no al Blackpoint Nomentana – San Basilio. Questa mattina almeno 1200 persone, armate di striscioni e megafoni, hanno voluto far sentire la loro voce contro la decisione di cambiare la viabilità a un quadrante già denso di traffico, con modifiche che hanno ancora di più penalizzato le strade del quartiere, creando imbuti e paralizzando interi settori.
Il corteo, organizzato dall’AdQ San Cleto – Giardino Nomentano, è stato chiamato “La breccia di Roma Est”.
Black Point, proteste e proposte
Nei giorni scorsi il consigliere municipale di opposizione Fabrizio Montanini ha depositato una mozione in cui si coglie chiaramente il malessere degli abitanti. Ma non solo proteste, anche proposte. C’è infatti anche il progetto per una mobilità alternativa, che alleggerisca il traffico.
“La soluzioni alternative ci sono”, confermano i cittadini. Mentre le modifiche apportate con il Black Point, come il senso unico imposto su via Nomentana verso Roma nel tratto tra via del Casale di San Basilio e via Diego Fabbri, hanno forzato il traffico verso vie secondarie, non adeguate. Via Diego Fabbri e via Tino Buazzelli, una volta tranquille, ora sono ostaggio del flusso veicolare aumentato.
Cos’è il Black Point e perché scatena rabbia
Il progetto “Black Point” è un intervento del Campidoglio per mettere in sicurezza alcuni incroci pericolosi lungo la via Nomentana, via Casale di San Basilio e vie limitrofe: luogo dove in anni recenti si sono registrati decine di incidenti, feriti, e addirittura vittime.
Secondo i dati comunali riportati dalle fonti, tra i quartieri coinvolti negli ultimi tre anni si sono contati 53 incidenti, con 2 morti e 39 feriti, per un costo sociale stimato in oltre 5,2 milioni di euro. Queste sono le cifre che hanno spinto il Comune a ritenere il cambio di assetto viabile indispensabile. Il piano “Black Points” in generale a Roma ha individuato 175 incroci da mettere in sicurezza. Tra questi quello lungo la Nomentana-San Basilio è uno dei più contestati e impattanti per la quotidianità dei cittadini.
Le proposte dei comitati e le richieste dei cittadini
I comitati di quartiere San Cleto e Giardino Nomentano non dicono no a prescindere: chiedono che il progetto venga rimodulato, che si rechieda meno impatto sulle strade residenziali, un maggior coinvolgimento dei cittadini sugli itinerari alternativi e sulla segnaletica, che le deviazioni siano pensate con criterio per non trasformare vie tranquille in colli di bottiglia. Molti segnalano che il progetto non ha ancora mostrato documenti esecutivi chiari alla popolazione, e che alcune modifiche applicate in anticipo del termine del cantiere hanno già prodotto caos e disagio.
Progetto a metà
Il Black Point, nell’intento del Campidoglio, è una misura di sicurezza stradale: ridurre gli incidenti, semplificare gli attraversamenti per i pedoni, eliminare punti di rischio noti. Ma l’esperimento diventa rischioso quando la sperimentazione non è ben comunicata, quando alcune misure entrano in vigore prima che il quadro generale sia completo, quando le vie alternative non sono adeguate al flusso che devono assorbire.
Che i residenti non siano d’accordo con quanto fatto lo dimostra il fatto che, di sabato, in una giornata di sole, siano scesi in strada invece di andare al mare o a fare una passeggiata. E questo, in un’Italia che solitamente protesta solo per il calcio, deve far riflettere…


