La classifica dei migliori licei di Roma 2025: Visconti e Righi dominano, ma dietro cambia tutto
Roma ha le sue certezze. E anche nel 2025, quando arriva la classifica Eduscopio — quella che ogni anno riaccende discussioni tra famiglie, studenti e docenti — la Capitale ritrova due nomi che sembrano scolpiti nella pietra: il Visconti e il Righi. Ma la vera notizia, stavolta, è tutto quello che succede dietro ai “soliti noti”: scatti improvvisi, ingressi a sorpresa e un segnale che pesa nel dibattito pubblico, l’avanzata delle scuole paritarie in più categorie.
Licei scientifici: il Righi fa storia, ma dietro è rivoluzione
Partiamo dal punto più caldo: lo scientifico. Per l’ottavo anno consecutivo il titolo di miglior liceo scientifico di Roma resta nelle mani dell’Augusto Righi (zona Sallustiano). Una leadership che fa ormai storia e che, anno dopo anno, diventa una sorta di “marchio” per chi cerca un percorso solido e competitivo. Ma alle sue spalle il copione cambia e qui si aprono i veri retroscena: balza al secondo posto il San Giovanni Battista (istituto paritario in area Villa Carpegna), mentre il Giuseppe Peano (Vigna Murata) consolida la sua crescita conquistando il terzo gradino. Nella top ten si riaffacciano o si confermano anche Cannizzaro, Avogadro, Aristotele, Gullace, Levi Civita: segno che la competizione non è più confinata a due o tre nomi.
Classici: Visconti blindato, ma un “big” esce di scena
Sul fronte classico, invece, Roma conferma il suo “triangolo d’oro”. Il Visconti resta primo per il terzo anno consecutivo: un’icona che continua a funzionare come punto di riferimento. Dietro, podio invariato: secondo il Mamiani, terzo il Tasso. Ma la scossa arriva più giù, dove le classifiche spesso raccontano i movimenti reali del sistema: esce un nome storico come il Virgilio (via Giulia) e entra il De Merode (paritario, zona Piazza di Spagna). Un cambio che fa rumore perché tocca la tradizione e apre una domanda: quanto sta cambiando la geografia dell’eccellenza?
Scienze umane: il Montale in vetta e la scalata che non ti aspetti
Nelle Scienze umane spicca il Montale (via di Bravetta), che conquista la vetta superando il Margherita di Savoia. E attenzione al San Sisto, capace di una scalata che lo porta fino al podio. Qui la classifica lancia un messaggio chiaro: continuità didattica e risultati possono ribaltare le gerarchie, anche fuori dai riflettori del “nome famoso”.
Linguistici: vince il Renzo Levi, la periferia resta in partita
Capitolo linguistici: cambia ancora tutto. Il Renzo Levi (area Portico d’Ottavia) sale al primo posto, mentre l’Amaldi (Tor Bella Monaca) resta nella fascia alta. È uno di quei segnali che contano: non è più scontato che “meglio” coincida sempre e solo con il centro.
Tecnici: classifica stravolta e la variabile lavoro pesa più di tutto
E poi ci sono i tecnici, dove la sensazione è quella di un vero “reset”. Nell’economico guidano Einstein-Bachelet, Di Vittorio-Lattanzio e Livia Bottardi. Nel tecnologico comandano Carlo Matteucci, Ambrosoli e Leopoldo Pirelli. Qui Eduscopio interessa per un motivo semplice: non guarda solo alla reputazione, ma prova a misurare anche gli esiti, compreso l’inserimento nel mondo del lavoro per chi non prosegue all’università, con percentuali che in alcuni casi arrivano a numeri molto alti.
La bussola (non la sentenza): come leggere davvero Eduscopio
Il punto, però, è uno: Eduscopio non è una “pagella definitiva” e non sostituisce la scelta personale. È una bussola. Utile, spesso utilissima, perché sposta la discussione dal “me l’hanno detto” a qualcosa di più concreto. Ma va letta con intelligenza: contano l’indirizzo, la distanza, il profilo dello studente, il metodo di studio, persino l’ambiente che funziona meglio per quel ragazzo o quella ragazza. Perché la scuola giusta, alla fine, non è solo quella in cima alla classifica: è quella che riesce a far crescere davvero chi la vive ogni giorno.