La Confartigianato: mesi persi dalle istituzioni, i nostri sacrifici azzerati

ristoranti mesi persi

Mesi persi dalle istituzioni. Duro intervento della Cna di Roma (Confederazione nazionale dell’Artigianato) che ritiene che ”i sacrifici fatti per resistere agli effetti della pandemia dagli operatori economici attivi nel turismo, nella ristorazione, nell’artigianato, nell’organizzazione di congressi, fiere, eventi e cerimonie, così come nel cinema, nel teatro e nelle associazioni sportive, rischino di essere stati vani a causa delle restrizioni imposte dall’ultimo Dpcm”. Lo sottolinea Michelangelo Melchionno, presidente della Cna di Roma.

Persi gli investimenti fatti in questi mesi

“A seguito dell’annuncio delle nuove misure, il barlume di speranza che si era acceso con la fine del lockdown è tragicamente scomparso – continua -. Tutti gli investimenti messi in campo dagli operatori economici per ripartire non produrranno alcun effetto a causa delle nuove regole. E le chiusure imposte provocheranno perdite insostenibili per la continuità aziendale. Per tutte quelle attività che avevano ricominciato a lavorare almeno di sera, come i ristoranti, il fatturato del periodo sarà vicino allo zero”. “La Cna di Roma non intende entrare nella disputa scientifica. Ossia commentando se la misura sia utile o meno a rallentare la pandemia. Per quello ci sono gli scienziati che ringraziamo per il loro lavoro e che potranno indicare i percorsi migliori da attuare – spiega -.

La macchina pubblica è rimasta ferma

Tuttavia, ci saremmo aspettati che in questi mesi la macchina pubblica si fosse mossa con la dovuta velocità, adottando provvedimenti facilmente comprensibili anche da chi, come gli imprenditori, si occupa di altro. Alcuni esempi: assunzioni di personale medico e paramedico per gli ospedali, assunzioni di supporti per i medici di base che non ce la fanno a gestire i loro mutuati, potenziamento del trasporto pubblico locale attraverso i 1.000 pullman privati presenti in città”, continua. “La Cna di Roma è estremamente preoccupata per l’insostenibile disagio che provano imprenditori e lavoratori colpiti dalla nuove misure. E ritiene che per evitare il degenerare della situazione economica e sociale debbano essere messe in campo da subito quattro misure.

Attuare subito quattro misure

1- Estensione della cassa integrazione per evitare licenziamenti di massa. 2 – Contributi a fondo perduto sulla base del fatturato perso. 3 – Una misura specifica per i canoni di locazione facilmente praticabile attraverso l’Agenzia delle Entrate da utilizzare per coloro che, non essendo proprietari delle mura non beneficeranno dell’annunciato annullamento della seconda rata Imu di dicembre. 4 – Pace fiscale, perché queste imprese non avranno più la capacità di pagare le tasse sospese dai precedenti provvedimenti. Chiediamo quindi un incontro alle istituzioni per valutare insieme le misure migliori da adottare per il sostegno alla città di Roma, già profondamente provata dalla mancanza del turismo e dallo svuotamento degli uffici a causa dello smart working”.