La dieta mediterranea, gioiello del Made in Italy, è sotto violento attacco da parte della Ue

dieta mediterranea

La dieta mediterranea è un tesoro del Made in Italy che ha consentito all’Italia livelli di longevità fra più alti al mondo. Ma ora è sotto attacco su più fronti: climatico, economico e politico europeo. E’ la denuncia che arriva dalla Coldiretti. I cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo in Italia hanno tagliato le produzioni degli alimenti base della dieta mediterranea. Con il crollo del 30% per l’extravergine di oliva, del 10% per passate, polpe e salse di pomodoro fino al meno 5% per il grano duro destinato alla produzione di pasta tricolore. Con l’esplosione dei costi causata dalla guerra in Ucraina più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività, evidenzia Coldiretti.

Sulla dieta mediterranea pesano una serie di minacce

Ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari spinti dalla guerra in Ucraina. Ma sulla dieta mediterranea pesano anche altre minacce. Come il via libera dell’Unione Europea all’immissione sul mercato degli insetti come nuovi alimenti o l’autorizzazione Ue concessa all’Irlanda che potrà adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze terroristiche. Avvertenze che non tengono conto delle quantità, come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati” nonostante i pareri contrari di Italia, Francia e Spagna e altri sei Stati Ue.

Verso una normativa comunitaria allarmista e ingiustificata

Un pericoloso precedente che, afferma la Coldiretti, rischia di aprire le porte a una normativa comunitaria allarmistica e ingiustificata. Però capace di influenzare negativamente le scelte dei consumatori nei confronti di un alimento che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea e conta diecimila anni di storia e le cui tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso. Addirittura, in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c. Un approccio semplicistico e fuorviante che si concretizza anche con lo scontro sulle etichette a semaforo tipo nutriscore che si stanno diffondendo in molti Paesi dell’Unione Europea. “Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea.

La Ue rischia di promuovere cibi spazzatura

Non solo, ma anche specialità come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma le cui semplici ricette non possono essere certo modificate”. Lo afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. “E’ inaccettabile spacciare per tutela del consumatore un sistema che cerca invece di influenzarlo nei suoi comportamenti orientandolo a preferire prodotti di minore qualità. Anche perché – conclude Prandini – l’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera come nel sistema di etichettatura a batteria, e non certo sullo specifico prodotto”.