La “doppia faccia” di Roma: di Gualtieri in tour elettorale e dei cittadini tra rifiuti, trasporti in tilt e alberi tagliati

Roberto Gualtieri ormai è uscito allo scoperto. E la sua candidatura alle elezioni del 2027 è cosa pubblica. Così come la campagna elettorale del sindaco, praticamente iniziata attraverso i post sui social, ma anche con interviste rilasciate ad hoc, in cui Roma viene mostrata come una città che, grazie alla sua guida, è migliorata notevolmente.
Leggendo e ascoltando le affermazioni del Primo Cittadino, che ormai si mostra sempre con maggiore frequenza, tra post e reel, mentre inaugura opere e illustra risultati, sembrerebbe che i romani siano tutti contenti del suo lavoro. E che, di conseguenza, sarebbero tutti felici di rieleggerlo. Ma è davvero così?

Gualtieri in pompa magna
Il sindaco nelle ultime ore ha fatto il “riassuntone”. In vero stile campagna elettorale, ha elencato una serie di numeri, andando a toccare i vari settori – spesso cruciali – della città. E allora ecco i rifiuti, con quella che Gualtieri definisce una vera e propria “svolta” e rivoluzione nei numeri: assunzione di 700 giovani in Ama, nuovi cassonetti e cestini (triplicati), miglioramento nella raccolta (fino a 17.500 tonnellate a settimana) e nella differenziata (quasi 50%). Poi è in arrivo quello che ormai da due anni tiene banco (anche nei tribunali): il termovalorizzatore (fine lavori prevista nel 2027) e altri impianti per il riciclo, con risparmi stimati, per Gualtieri, di 100 milioni l’anno. Sempre secondo i dati forniti dal sindaco, sarebbero rientrati nelle casse del Comune 500 milioni da evasori Tari.
Rifiuti: è davvero tutto così idilliaco?
Facendo un giro per Roma con il consigliere di opposizione Fabrizio Santori, abbiamo visto che non tutti la pensano così. E che c’è un’altra realtà. Anche questa viene – come quella di Gualtieri – mostrata quotidianamente sui social, sia dai cittadini che dagli influencer, come Marco Mastro di Dillo a Noi Roma, o dalla pagina Welcome to Favelas, oppure dalle associazioni e dai comitati di quartiere. E contrasta con l’immagine idilliaca che trasuda dalle parole del sindaco.
“Nonostante le promesse del sindaco Roberto Gualtieri e i proclami sulla svolta nella gestione dei rifiuti, la realtà racconta un’altra storia: nessun nuovo impianto è stato realizzato e il tanto annunciato termovalorizzatore, definito “risolutivo”, è ancora solo un progetto teorico, con una fine lavori prevista non prima del 2027. Nel frattempo, Roma affoga nei rifiuti“, dichiara Santori. “Nel 2023 la Capitale ha prodotto oltre 1,6 milioni di tonnellate di rifiuti, una quantità pari a Milano, Napoli e Firenze sommate. Il problema è aggravato dalla vastità del territorio romano – 1.287 km² – e dai 15 Municipi, ciascuno con dimensioni e popolazione paragonabili a un capoluogo di provincia. Una complessità gestionale nota da anni, ma a cui la giunta ha risposto con interventi lenti e inefficaci. Per rispondere ai proclami del sindaco, la carenza di mezzi e personale AMA è uno dei nodi principali. Non ci sono abbastanza camion né operatori ecologiciper garantire una raccolta efficace. Sono state annunciate nuove assunzioni, ma i numeri restano insufficienti e i disservizi sono quotidiani“.
Trasporti secondo Gualtieri: manutenzione finita, ora si espande
Anche per quanto riguarda i trasporti il sindaco ha voluto dare i risultati dei suoi 3 anni di mandato. “Ripristinati binari della metro A, in arrivo nuovi treni e 600 autobus“, ha dichiarato Gualtieri. “Da settembre due nuove stazioni della metro C. Il cantiere di piazza Venezia è partito, nonostante lo scetticismo, e si punta a completarlo entro il 2034 (forse 2032). Avviati progetti per tramvie e ciclabili”.
Tutto bello, sulla carta. Ma intanto sulle metro i passeggeri proseguono l’agonia, come dimostrano foto e video postati ogni giorno sui social. Persone stipate come sardine sui vagoni delle metro, tra guasti e ritardi, mentre abili borseggiatori infilano le loro mani di velluto con le tecniche più disparate, facendo sparire portafogli e cellulari. Certo, ci sono orari in cui i mezzi sono meno pieni e si viaggia bene. Ma spesso – purtroppo – non è così. Ed ecco allora che arrivano le “ronde”, con Simone Cicalone e Simone Carabella che cercano di limitare scippi e borseggi a turisti e residenti.
Trasporti a Roma secondo i cittadini: metro e bus al collasso, disabili esclusi
Santori concorda con i passeggeri e con le “ronde”. “La situazione dei trasporti pubblici a Roma è drammatica. I treni della metro viaggiano stipati come carri bestiame, gli autobus sono vecchi, in ritardo cronico, soprattutto nelle periferie, mentre scale mobili e ascensori sono spesso fuori servizio. Il risultato? Disabili impossibilitati a usare i mezzi pubblici, pendolari esasperati e cittadini lasciati soli ad affrontare un sistema al collasso.
Un caso emblematico è quello del Tram 8, che collega Casaletto a Piazza Venezia. La linea è rimasta ferma per oltre un anno a causa dei lavori, sostituita da bus navetta del tutto insufficienti a coprire la domanda. Ogni giorno si verificano scene di caos: lunghe code, spintoni, litigi tra passeggeri. I bus sostitutivi sono talmente affollati da sembrare carri bestiame: Gualtieri scenda dal Campidoglio e provi a prendere il tram 8 come un qualsiasi romano”.
Tra scale mobili fuori uso, ascensori rotti e bus inadeguati, poi, la rete dei trasporti di Roma non è accessibile ai cittadini con disabilità. La città non solo non garantisce la mobilità quotidiana, ma esclude attivamente chi avrebbe più bisogno di un servizio pubblico efficiente.
Casa: nuovi alloggi e piano contro l’emergenza abitativa
Per quanto riguarda l’edilizia popolare, il Primo Cittadino vanta la manutenzione straordinaria nelle case popolari. “Abbiamo acquistato 200 nuovi alloggi, con l’obiettivo di arrivare a 1.500 entro il mandato”, dice il sindaco. Che vorrebbe fare il bis della fascia perché, in 10 anni, porterebbe a 20.000 le case Erp e a 30.000 quelle di edilizia sociale. In arrivo – sempre dalle parole di Gualtieri – anche un’Agenzia per l’abitare per tutelare affitti accessibili.
Anche qui arriva puntuale la replica di Santori. “Nel 2023 la Giunta Gualtieri ha presentato un piano per l’emergenza abitativa che ha suscitato forti polemiche da parte delle opposizioni. Il piano prevede la regolarizzazione di alcune occupazioni storiche, come quelle di Spin Time, Metropoliz/MAAM e l’ex Porto Fluviale, stabilendo nuovi criteri per l’assegnazione delle case e l’inserimento di nuove categorie ritenute “meritevoli di tutela”.
Secondo la Lega, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle, si tratta di un provvedimento inaccettabile, definito come un vero e proprio “regalo agli occupanti abusivi”. In particolare, ho denunciato un meccanismo che, oltre a premiare chi ha occupato illegalmente, prevede spese ingenti per l’acquisizione degli immobili già occupati, creando un incentivo all’illegalità e penalizzando le migliaia di famiglie che aspettano da anni in graduatoria“.
“Abbiamo presentato esposti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, accusando la giunta di aver varato un piano arbitrario e diseconomico, che favorirebbe quasi esclusivamente occupanti abusivi a scapito di cittadini regolarmente in attesa. Ill Comune dovrebbe rafforzare i controlli e assegnare in modo trasparente le case sfitte, invece di legittimare le occupazioni.
Enti inutili e case non ancora assegnate
Santori quest’anno è tornato ad attaccare l’amministrazione per aver creato “altri due carrozzoni” burocratici sul tema abitativo, accusando Gualtieri di voler aumentare i posti di sottogoverno piuttosto che affrontare concretamente l’emergenza. Secondo il consigliere della Lega, si tratta di strutture di facciata che non portano benefici reali alle famiglie in difficoltà. Ha inoltre denunciato la mancata assegnazione di numerosi alloggi popolari già disponibili, chiedendo un accesso agli atti puntuale per fare chiarezza su assegnazioni ritenute sospette.
Turismo e città
Sul turismo c’è una netta discrepanza tra la visione del sindaco e quella dei suoi oppositori. Per il Primo Cittadino, con la sua guida “Si punta a un turismo di qualità, con progetti per decentramento dell’offerta culturale (Gabii, parco degli Acquedotti, museo della Forma Urbis). Via dei Fori sarà trasformata in boulevard”. Inoltre, sempre parole di Gualtieri, “Il Giubileo è nei tempi, e il verde sarà potenziato anche nelle opere contestate (come piazza dei Cinquecento)”.
Per Santori, invece, malgrado Roma nel 2024 abbia toccato il record di 51,4 milioni di presenze turistiche, il dato nasconde gravi criticità: il turismo resta stagionale, caotico e concentrato nei soli mesi estivi e nei soliti 3 km² del centro storico. “La giunta Gualtieri non ha implementato alcuna strategia di destagionalizzazione, né calendari culturali annuali, né sinergie con i Municipi per valorizzare aree periferiche come Garbatella, Ostia Antica, EUR, Parco dell’Appia“, sostiene il consigliere leghista.
“Persistono affollamento cronico, desertificazione commerciale e boom incontrollato di B&B, senza alcun piano di contenimento. La mancanza di promozione del turismo diffuso e la totale assenza di un assessorato operativo al turismo aggravano il quadro. L’amministrazione è concentrata solo su Giubileo e grandi eventi centrali, trascurando i periodi di bassa stagione e lasciando le periferie fuori da ogni politica turistica. Effetti: impennata dei prezzi, scontro con i residenti, e nessuna redistribuzione economica reale. A ciò si aggiunge un danno d’immagine internazionale, tra fontane usate come piscine, camere abusive, sporcizia diffusa e bus turistici ovunque, in assenza totale di controlli”.
Ambiente e clima
Per Gualtieri Roma è migliorata e migliorerà ancora, grazie al piano clima prevede meno emissioni (-66% entro il 2030), riforestazione urbana (un milione di alberi), scuole green, condizionamento per anziani e fragili, e il raddoppio dell’Acquedotto del Peschiera: investimento da oltre un miliardo di euro. Ma intanto ecco qual è la situazione sotto gli occhi dei residenti, come anche le proteste dei giorni scorsi hanno portato in evidenza.
Roma è stata colpita da tagli massicci di alberi, giustificati dalla giunta Gualtieri per motivi di sicurezza. “La Lega denuncia abbattimenti illegittimi, violazioni ambientali e mancanza di trasparenza, con ditte lautamente pagate per eliminare il verde”, dichiara Santori. Abbiamo presentato un esposto a Procura, Carabinieri forestali e Ministero dell’Ambiente. Numerose le zone colpite”.
Il piano anti-smog (blocco diesel Euro4) previsto per il 2023 è stato rinviato al novembre 2024 dopo proteste, ricorsi e sentenza del TAR che ha sospeso le ordinanze Gualtieri. “L’assenza di confronto e compensazioni, intesa come potenziamento dei trasporti, ha generato disordine. Intanto, l’inquinamento a Roma resta sopra i limiti UE, senza soluzioni concrete”, conclude Santori.
Le periferie di Roma secondo Gualtieri
Sulle periferie Gualtieri si sente forte. “Censiti 400 quartieri, rafforzati servizi sanitari, sportivi e culturali. In arrivo 9 poli culturali, 21 biblioteche riqualificate, 10 nuove aule studio. Ostia sarà riprogettata sul modello di Rimini”. Questo è quanto dichiara il sindaco. Intanto, però, la realtà è un’altra. Basta vedere l’erba alta nei marciapiedi di tantissimi quartieri, tra cui spiccano, negli ultimi giorni, il IX e il XIII Municipio. E proprio in quest’ultimo l’erba invade anche le scuole, come denuncia il consigliere municipale di Fratelli d’Italia Carlo Mattia per l’asilo nido Abracadabra. Stessa situazione alla scuola primaria Andrea Baldi. E, in entrambe, ci sono anche buchi nei soffitti.
Le periferie secondo l’opposizione: degrado e abbandono
Per l’opposizione, ovviamente, è tutto un altro film. Oltre all’erba alta, ci sono ben altri problemi, come quelli registrati a Tor Bella Monaca (Municipio VI), dove nel luglio 2022 è crollato un cornicione in via Galopini 7. I residenti denunciano condizioni fatiscenti: ascensori rotti, marciapiedi danneggiati, verde incolto e barriere architettoniche mai rimosse.
Ci sono poi accampamenti abusivi e insicurezza in varie zone. Da San Basilio a Tor Sapienza, crescono insediamenti di fortuna: materassi, baracche, bivacchi vicino stazioni e parchi. Segnalazioni da comitati e pagine social. Aumentano furti, incendi dolosi e spaccio, in strade al buio. “Gualtieri minimizza e lascia le periferie senza riqualificazione”, accusa Santori.
Stessa cosa per Ostia: spiagge libere nel degrado, senza salvataggio, pulizia né cartelli, con pochi chioschi aperti. Ignorate interrogazioni e proposte dell’opposizione. Qui la Lega chiede un piano d’emergenza immediato per servizi minimi e salvataggio della stagione balneare. Ostia “non può essere usata per esperimenti politici falliti”.
Il futuro politico di Gualtieri: poltrona scricchiolante?
Gualtieri annuncia ufficialmente la ricandidatura nel 2026, dichiarando: “Dieci anni sono il minimo per cambiare Roma. E conto di essere rieletto”. Gualtieri, però, dimentica che proprio due dei suoi vanti, il progetto dello stadio della Roma a Pietralata e il termovalorizzatore a Santa Palomba, stanno creando fratture evidenti con Alleanza Verdi e Sinistra e con il Movimento 5 Stelle, entrambi contrari alle due opere.
Le parole del deputato Filiberto Zaratti contro lo stadio sono solo l’ultima conferma di un malcontento che cova da mesi. E se nel M5S, a livello nazionale, c’è chi lavora per un’intesa con il Pd, a Roma Virginia Raggi resta un muro: nessun accordo con i dem, e no deciso su stadio e termovalorizzatore.
Non solo Gualtieri: ecco Marino. E Onorato?
Ma Gualtieri, giudizio dei romani o meno, non può fare i conti senza l’oste. O meglio, senza le primarie. Perché nel centrosinistra non c’è solo lui. Già nel Pd ci sono troppi galli a cantare, figuriamoci se ci allarghiamo alla coalizione. Ma guardiamo solo all’interno del Partito Democratico. E vediamo che spunta di nuovo, mascherato sotto i volantini del referendum, Ignazio Marino.
L’ex sindaco, oggi europarlamentare, si è rimesso in movimento. Con un’agenda fitta di tappe nei quartieri di Roma, Marino sembra voler tornare a tastare il polso alla città. La sua presenza sabato scorso al Mercato di Val Melaina, i volantini tra le mani, le strette di mano con i residenti e quel messaggio postato sui social suonano come qualcosa di più di una semplice iniziativa da eurodeputato. «Il voto me l’avete già dato. Per le persone e per l’Europa. Pace, salute, ambiente e lavoro. Questo è l’impegno che ho preso con voi», ha scritto Marino. Parole che profumano di campagna elettorale, anche se per ora lui si limita a lasciare la porta socchiusa sulla sua candidatura nel 2027, senza dare una conferma ufficiale, ma senza neanche escludere quella che appare molto più che una possibilità.
L’altro possibile candidato sindaco, quello che fino a un mese fa avrebbe potuto fare davvero le scarpe a Gualtieri senza troppa fatica, è Alessandro Onorato. Ma l’assessore allo sport e ai grandi eventi pare che, come futuro Primo Cittadino di Roma, non possa avere futuro. Un po’ perché sarebbe “non gradito” a una bella fetta del Pd. Un po’ perché avrebbe fatto delle mosse considerate non perfette politicamente negli ultimi mesi, arrivando al punto da non essere più considerato il pupillo di Raffaele Ranucci, ex senatore del Pd e veterano della politica.

Una nuova alleanza anti-Gualtieri?
In questo contesto frammentato, c’è chi comincia a fare i conti con l’ipotesi di una coalizione alternativa, centrata proprio sulle divergenze ambientali con Gualtieri. Ed è qui che il nome di Marino – molto più di quello di Onorato – torna ad aleggiare con forza. Proprio lui, medico, ex sindaco, outsider, già cacciato dal Pd ma mai davvero archiviato.
Il suo tour tra i cittadini sembra rispondere a una strategia chiara: riavvicinarsi alla base e sondare il terreno. Se non è ancora ufficiale, è comunque un segnale. Per ora, la partita è ancora tutta da giocare. Ma a sinistra, come tra molti cittadini, si respira aria di resa dei conti, e il 2027 potrebbe non essere la passeggiata trionfale che Gualtieri si aspetta.