La doppiezza del Pd tra Lazio e Sicilia (video)

Togliatti è vivo e lotta assieme a noi: la doppiezza del vecchio leader comunista la esaltano i due Pd, quelli del Lazio e della Sicilia.

Abbiamo visto un video strabiliante che vi proponiamo in fondo a questo articolo. Sembra di vivere su un altro pianeta, qui nel Lazio. Perché il Pd siciliano attacca il presidente Musumeci mentre a Roma tace per amore di poltrone su un governatore che prima se ne va e meglio stiamo.

I due Pd, del Lazio e della Sicilia

Non è andata giù alla sinistra siciliana la nomina di un assessore alla cultura del valore di Alberto Samonà, perché proveniente da un’appartenenza politica leghista. Come se la Lega non fosse stata nella coalizione che ha vinto le elezioni regionali con Musumeci e non avesse ottenuto il 22 per cento dei voti nell’isola alle ultime europee. O non fosse stata alleata di quei grillini che ora stanno a braccetto col Pd. Il solito vecchio vizio del nemico del momento…

Ma non è finita. Perché il capogruppo del Pd all’assemblea regionale siciliana sostanzialmente cose incredibili. L’assenza in quel Parlamento “da un mese” conseguente ad una provocatoria richiesta di voto segreto dell’opposizione.

La solita doppiezza di origine togliattiana

In una due. Anzitutto, ci chiediamo che cosa dovrebbero dire (secondo il Pd della Sicilia) i compagni del Lazio a Zingaretti che ormai in consiglio regionale non si vede praticamente più. Per farlo andare alla Pisana c’è voluto lo scandalo delle mascherine sparite e strapagate. E anche nella scorsa legislatura, Zingaretti era il grande latitante. In Sicilia c’è un Lupo, nel Lazio tante pecorelle rosse.

Poi, il voto segreto. Per Lupo, il governatore siciliano non può pretendere di fare e disfare dell’assemblea regionale a suo piacimento. Lo diceva dall’aula. Lo sa, l’onorevole Lupo, che la maggioranza del suo partito nel Lazio ha preteso lo svolgimento delle sedute da casa? E sa chi lo ha chiesto? Proprio i fedelissimi del governatore del Lazio….

E taccia sul coronavirus. Musumeci non è certo andato a Milano per aperitivi sui Navigli mentre il Pd parlava e straparlava di razzismo anticinese.

E se un rimprovero è stato mosso a Musumeci semmai, è stato quello di aver difeso severamente la salute dei cittadini siciliani.

Niente da fare: questi piddini – non li chiameremo pidioti come fanno in molti – non cambiano mai. Ad ogni latitudine emerge la loro doppiezza. E per le minacce che Musumeci ha ricevuto neppure una sillaba di solidarietà… Che vergogna… Non una parola neppure da Zingaretti.