“La guerra è chiusa nella mia testa”. Esce domani in Francia il romanzo inedito di Céline

Esce domani in Francia il romanzo inedito di Céline “Guerra”. “Ho sempre dormito così nel rumore atroce dal 14 dicembre. Ho preso la guerra nella mia testa. La guerra è chiusa nella mia testa”. Così scriveva Louis-Ferdinand Céline (1894-1961) nel romanzo inedito “Guerre” ritrovato nell’estate 2021 tra i 6.000 fogli manoscritti scomparsi dello scrittore francese. A quasi 90 anni dalla sua stesura, sarà pubblicato dalla casa editrice parigina Gallimard (pagine 192, euro 19) domani nella collezione “Blanche”, con una tiratura di 80mila copie, a cura di Pascal Fouché e con la prefazione di François Gibault. “Guerre” era tra le carte scomparse nel 1944 durante il saccheggio dell’appartamento parigino di Céline in Rue Girardon a Montmartre da parte di militanti della Resistenza.
Il romanzo segue “Viaggio al termine della notte”, il più famoso di Céline
“Guerre” è un testo che appartiene al trittico “Infanzia-Guerra-Londra”, di cui la prima parte “Morte a credito” fu stampato nel 1936. Il romanzo viene ora pubblicato nel suo primo e unico stato di scrittura datato 1934. Permette di seguire le vicende di Ferdinand Bardamu, il giovane soldato combattente della prima guerra mondiale già protagonista di “Viaggio al termine della notte” (1932). Per l’occasione, la Galerie Gallimard di Parigi dedica dal 6 maggio al 16 luglio una mostra ai “Manuscrits retrouvés” di Céline, curata da Alban Cerisier. Viene proposta una selezione manoscritti, prime edizioni, lettere, disegni, cartoline e fotografie, tutto materiale inedito fortunosamente ritrovato di recente.

“Guerre” racconta della Grande Guerra di Céline
Saranno esposti anche estratti autografi della versione lunga del romanzo “Casse-pipe” (440 fogli divisi in 26 sequenze) e il racconto medievale-nordico “La Volonté du roi Krogold” (accompagnato dal dattiloscritto di “La Légende du roi René”), che sarà presentato al pubblico insieme alle sue famose mollette per abiti. “Guerre” è un colorito resoconto della convalescenza di Ferdinand, il doppio romanzesco dello scrittore, nell’autunno del 1914, in un ospedale da campo a Hazebrouck (Nord della Francia), dopo la sua ferita al fronte della Grande Guerra. Allo stesso tempo è una storia di guerra, una cronaca di provincia e un romanzo lascivo. “Un’opera che dovrebbe far rabbrividire il lettore del 2022 per la sua crudezza a volte insopportabile”, commenta il quotidiano “Le Monde” che ha recensito in anticipo il romanzo.
In autunno Gallimard pubblicherà altri due inediti di Céline
Questo l’incipt: “Sono dovuto restare ancora lì una parte della notte seguente. Tutto l’orecchio a sinistra era incollato per terra con il sangue, la bocca anche. Tra i due c’era un rumore immenso. Ho dormito in questo rumore e poi ha piovuto, una pioggia ben fitta”. Nel prossimo autunno Gallimard pubblicherà altre due opere inedite di Céline: “Londres”. Ossia un resoconto della sua partenza per la capitale britannica nel 1915. E poi il racconto di ambientazione medievale “La volonté du roi Krogold”. Nel 2023 sarà la volta della nuova edizione del romanzo “Casse-pipe”, arricchito delle parti inedite ritrovate, e il III volume dei romanzi di Céline nella “Bibliothèque de la Pléiade”.
Gli inediti di Céline trovati nel 2021
Gallimard si è assicurata tutti gli inediti dagli eredi dello scrittore francese e della sua vedova, Lucette Destouches, morta a 107 anni nel 2019. La pubblicazione da parte della casa editrice parigina – che detiene i diritti dell’autore dal 1951 – avviene “alle condizione” decise dai curatori dell’eredità letteraria, l’avvocato François Gibault. Che è l’autore della biografia di riferimento di Céline e presidente della Société d’études céliniennes, e Véronique Robert-Chovin, autrice di “Céline segreto” e amica della vedova dello scrittore.
L’esistenza dei 6.000 fogli inediti di Céline resa pubblica agli inizi di agosto 2021 dal quotidiano “Le Monde”. Erano stati conservati per 15 anni da Jean-Pierre Thibaudat, ex giornalista di “Libération” e critico teatrale, che ha sostenuto di averli ricevuti da uno dei suoi lettori, di cui non ha rivelato mai l’identità. Thibaudat fu anche indagato e poi prosciolto dall’accusa di ricettazione.