La mamma di Pamela Mastropietro registra un video con altre 7 mamme: giustizia per i figli uccisi

mamma Pamela

Nel video sono sette mamme e una sorella a chiedere giustizia per i familiari uccisi brutalmente: li guida Alessandra Verni, la mamma di Pamela Mastropietro. I carnefici di queste ragazze e ragazzi hanno quasi tutti approfittato della legislazione per avere delle pene irrisorie rispetto al crimine commesso.

Il filmato dura circa cinque minuti ed è un pugno allo stomaco. Le testimonianze raccolte sono di otto donne che hanno visto un loro caro strappato via brutalmente alla vita da una violenza disumana. A guidarle c’è appunto la mamma di Pamela Mastropietro.

La 18enne romana allontanatasi da una comunità di Corridonia, violentata, uccisa, fatta a pezzi i cui resti furono ritrovati in due trolley a Pollenza (Macerata) nel gennaio del 2018. Il 23 gennaio è stata fissata l’udienza, davanti alla Cassazione, dopo la sentenza di condanna, anche nell’appello bis, per la sola violenza sessuale, nei confronti di Innocent Oseghale già condannato definitivamente per l’omicidio.

La mamma di Pamela e le altre madri: per l’assassino chiediamo “fine pena mai”

Intorno all’aggravante dello stupro ruota la conferma dell’ergastolo o, al contrario, un eventuale sconto di pena. A gennaio quindi, a pochi giorni dal sesto anniversario del brutale massacro, la Cassazione si pronuncerà dopo il ricorso dei legali dell’imputato. Alessandra Verni, mamma di Pamela, chiede che venga fatta giustizia. Così come la chiedono altre mamme.

Come Barbara, la mamma di Desiree Mariottini, la 16enne morta il 19 ottobre 2018 in via dei Lucani a San Lorenzo. O Giovanna Zizzo che dice: “Il nostro è un grido di dolore contro le istituzioni. E’ impensabile che dopo anni di udienze, processi non si abbia una risposta”.
Lo stesso che chiedono Vera Squadrito e Marisa che ha visto il figlio Francesco Pennacchi ucciso a Velletri da un pregiudicato albanese senza motivo: “Per gli assassini fine mai”, chiede la donna in un accorato appello. E ancora Fabiola, mamma di Jennifer Recchini: “Chiedo che non ci siano premi o sconti di pena”. C’è anche la sorella di Anna Carlini: il suo carnefice fu condannato a soli 14 anni di reclusione. E ancora Imma Rizzo, mamma di Noemi Dorini, anch’essa brutalmente trucidata. Mamma che gridano giustizia. Il concetto espresso da queste otto donne è lo stesso: “L’ergastolo, come lo patiamo noi, lo deve patire anche il carnefice, a vita”.