La Nuova Fiera di Roma ridotta a “Terra dei Fuochi” e nel degrado più totale

Un’area che dovrebbe rappresentare il biglietto da visita di Roma per eventi e fiere internazionali si è trasformata, invece, in una discarica a cielo aperto. Alla Nuova Fiera di Roma, lungo la via Portuense all’altezza di Ponte Galeria, i parcheggi e le stradine adiacenti ospitano da mesi cumuli di rifiuti ingombranti, materiali edili abbandonati, bottiglie, materassi e sacchi neri. Un’immagine indecorosa, che accoglie visitatori e turisti provenienti da tutto il mondo, e che restituisce il volto peggiore della Capitale.
“È la nuova Terra dei Fuochi di Roma”
A lanciare l’allarme è Marco Doria, ex presidente del tavolo per la riqualificazione delle Ville Storiche di Roma Capitale e oggi membro della II Commissione Speciale Antimafia.

“I rifiuti sono ovunque – denuncia –. Ho segnalato più volte lo scempio alla Polizia Locale, ma dopo due anni di denunce la situazione è peggiorata. Oggi possiamo parlare della nuova Terra dei Fuochi della Capitale: i rifiuti ammassati vengono dati alle fiamme in continuazione”.
Passeggiare in quell’area significa muoversi in uno scenario che ricorda un paesaggio post-bellico: carcasse di frigoriferi ed elettrodomestici bruciati, calcinacci, lastre di eternit, bottiglie di vetro fuse dal calore, sacchi di immondizia anneriti dalle fiamme. Persino l’asfalto porta i segni degli incendi dolosi.
Secondo Doria, il meccanismo è ormai consolidato: “Per gli sversatori seriali, dare fuoco ai rifiuti è un modo per ripulire e preparare il terreno a nuovi abbandoni. Le fototrappole promesse dalle istituzioni? Non si sono mai viste”.
Un crocevia senza controllo
Il degrado è favorito anche dalla posizione strategica della zona. La Fiera di Roma si trova infatti al confine tra i Comuni di Roma e Fiumicino, in un reticolo di strade secondarie che si prestano a sversamenti notturni lontano da occhi indiscreti. Un territorio “di nessuno” che facilita l’illegalità, trasformando un polo fieristico internazionale in una discarica abusiva a cielo aperto.
Il fenomeno non riguarda solo il decoro urbano, ma ha gravi ripercussioni sulla salute e sulla sicurezza ambientale. I roghi sprigionano fumi tossici che si diffondono fino alle abitazioni circostanti, mentre la presenza di eternit e materiali da costruzione amplifica il rischio per la collettività.
La richiesta di intervento
Per uscire dall’emergenza, Doria propone misure immediate: “In attesa di una bonifica definitiva, il Comune di Roma e la società che gestisce la Fiera devono intervenire subito. Si chiudano con new jersey i parcheggi inutilizzati, così da impedire l’accesso ai veicoli. E si installino le telecamere promesse per identificare e punire i responsabili”.
Un appello di buon senso che sembra condiviso da residenti e operatori fieristici, stanchi di convivere con rifiuti e incendi. Roma, città che dovrebbe accogliere delegazioni internazionali e turisti da ogni angolo del mondo, non può permettersi di presentarsi con cumuli di immondizia e fumi tossici proprio davanti al suo principale polo espositivo.
Roma tra degrado e rilancio
Il caso della Nuova Fiera di Roma è emblematico delle difficoltà che la Capitale incontra nella gestione dei rifiuti. Da anni si parla di decoro, sicurezza e rilancio, ma troppo spesso i proclami non si traducono in azioni concrete. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un’area che dovrebbe essere simbolo di innovazione e accoglienza, oggi somiglia più a un campo abbandonato, preda dell’illegalità.
La sfida, dunque, è duplice: restituire dignità a un luogo strategico per l’economia della città e riaffermare l’immagine di Roma come capitale europea capace di coniugare storia, cultura e modernità. Perché la cartolina di ingresso alla Capitale non può continuare a essere quella di una discarica fumante.


