La pandemia non dà tregua: i dati non scendono. E questi vogliono riaprire le scuole

pandemia 26 marzo (2)

Non accenna a rallentare la pandemia. Sembra irresponsabile riaprire ora le scuole, mettendo in movimento milioni di persone. E’ di 23.987 il numero dei nuovi positivi registrato in Italia nelle ultime ore. 457  i morti, mentre sono 19.764 i pazienti guariti da ieri. Nel bilancio di oggi della gestione coronavirus pubblicato sul sito del Ministero della Salute anche il dato dei pazienti ricoverati in terapia intensiva: 3628, otto in più rispetto a ieri mentre sono 28.472 le persone in cura in altri reparti. Cresce anche il numero dei tamponi effettuati, 354.982 in più rispetto a ieri.

Lazio, la pandemia causa 37 morti

“Oggi su oltre 16mila tamponi nel Lazio (-295) e oltre 19mila antigenici per un totale di oltre 35mila test, si registrano 2.006 casi positivi (-49), 37 i decessi (+4) e +1.811 i guariti. Diminuiscono i casi, aumentano i decessi, i ricoveri e le terapie intensive. Lo riferisce l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, al termine della videoconferenza con la task-force regionale per Covid-19 con i direttori generali delle Asl e aziende ospedaliere, Policlinici universitari e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù. I casi a Roma città sono a quota 900.  Nelle province si registrano 580 casi e sono cinque i decessi. Il Lazio passa “in zona arancione, ma occorre ancora grande cautela”. Lo sottolinea l’assessore alla Sanità e l’integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

5 regioni ad alto rischio, anche il Lazio

Nell’Italia dell’emergenza coronavirus sono 5 le Regioni a rischio alto, 13 quelle a rischio moderato. Per questo si invita a “mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali” e una “drastica riduzione di interazioni e mobilità”. Lo riporta la bozza del report di monitoraggio Covid-19 di Istituto superiore di sanità e ministero della Salute relativo al periodo 15-21 marzo con dati aggiornati al 24, che osserva un “miglioramento complessivo del rischio, sebbene complessivamente ancora alto.

Cinque Regioni (Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia e Toscana) – si legge – hanno un livello di rischio alto secondo il Dm del 30 aprile 2020. Tredici Regioni/Pa hanno una classificazione di rischio moderato (di cui 10 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 3 hanno una classificazione di rischio basso (Basilicata, Campania, e la Provincia autonoma di Bolzano)