La pandemia non rallenta: superati i 90mila morti, oggi altri 422

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Non rallenta la pandemia da coronavirus. Sono 13.659 i contagi in Italia resi noti oggi, 4 febbraio, secondo i dati del bollettino della Protezione Civile pubblicato dal ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 422 morti, un dato che porta il totale a 90.241 decessi dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia di covid-19. Sono 270.142 i tamponi eseguiti in 24 ore tra molecolari e antigenici: il tasso di positività è al 5%. In lieve aumento i pazienti ricoverati in terapia intensiva: sono 2.151, con un incremento di 6 unità rispetto a ieri. Dall’inizio dell’emergenza sono state contagiate dal covid-19 2.597.446 persone mentre ne sono morte 90.241.I dimessi/guariti in 24 ore sono 17.680 che portano il totale delle persone che dall’inizio dell’emergenza hanno superato il virus a 2.076.928.

La pandemia morde anche nel Lazio

Sono 4.445 in meno gli attualmente positivi, ovvero le persone con covid-19 in carico al sistema sanitario nazionale. In totale a oggi in Italia sono 430.277 le persone positive al Sars Cov2. Oggi nel Lazio “su quasi 13 mila tamponi (+1.291) e oltre 21 mila antigenici per un totale di oltre 34 mila test, si registrano 1.174 casi positivi (+10), 42 i decessi (-7) e +2.875 i guariti. Aumentano i casi, mentre diminuiscono i ricoveri, i decessi e le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 9%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende a 3%.

I casi a Roma città sono a quota 500″. Lo sottolinea l’assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato nel bollettino al termine dell’odierna videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle asl e aziende ospedaliere, policlinici universitari e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù.

Buone notizie dall’Aifa

Intanto si registra “il via libera dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, all’utilizzo degli anticorpi monoclonali prodotti dalle case farmaceutiche Regeneron ed Eli Lilly. E’ una buona notizia, perché si tratta di farmaci in grado non solo di ridurre il rischio di contrarre l’infezione da Covid-19 ma anche quello di ospedalizzazione. Possono prevenire, inoltre, circa l’80 per cento dei casi Covid-19 tra i residenti e il personale delle case di cura”. Così l’europarlamentare della Lega Luisa Regimenti, medico legale e responsabile Sanità per il partito nel Lazio.

Regimenti: colpevole ritardo del governo

“Resta però il grave e colpevole ritardo con il quale questa cura arriva nel nostro Paese. Il premier uscente Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza non hanno ascoltato scienziati e medici che da mesi chiedevano il riconoscimento ufficiale della terapia. Quando altrove, come in Germania, già da tempo è disponibile negli ospedali. Un ritardo che riguarda anche l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, a dimostrazione del fatto di come a livello di ricerca medica sia necessario aumentare gli investimenti e basarsi sui dati scientifici dei laboratori”.