La piccola Indi è morta: il governo italiano ha fatto il massimo per salvarla

“Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, tutto il possibile. Purtroppo non è bastato. Buon viaggio piccola Indi”, scrive su Facebook la premier Giorgia Meloni, commentando la morte della bambina inglese.
“La piccola Indi Gregory non c’è più, una notizia che non avremmo mai voluto leggere. Il governo italiano ha fatto il massimo, offrendosi di curarla nel nostro Paese, purtroppo senza successo. Una commossa preghiera per lei e un sincero abbraccio ai suoi genitori”. Lo scrive su Instagram il vicepremier leghista e ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini.

“Colpiscono e fanno riflettere le parole di papa’ Dean”, ha osservato Salvini per poi pubblicare il pensiero del padre della piccola: “Mia figlia e’ morta, la mia vita e’ finita all’1.45. Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilita’ di vivere, ma le hanno tolto anche la dignita’ di morire nella sua casa. Sono riusciti a prendere il corpo e la dignita’ di Indi, ma non potranno mai prendere la sua anima. Sapevo che era speciale dal giorno in cui e’ nata, hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse ma io e Claire ci siamo assicurati che sarebbe stata ricordata per sempre”.
Il 6 novembre il governo Meloni aveva concesso la cittadinanza italiana alla piccola affetta da una rara e grave patologia mitocondriale per consentirle il trasferimento al Bambino Gesu’ di Roma. Venerdi’ scorso, pero’, un tribunale inglese ha disposto lo stop ai trattamenti vitali e sabato e’ stata trasferita sotto scorta di polizia dal Queen’s Medical Centre di Nottingham a un vicino hospice.
Li’ le e’ stata gradualmente interrotta la ventilazione assistita ed e’ stata agganciata a strumenti alternativi con la somministrazione di farmaci palliativi per alleviarne le sofferenze. L’agonia e’ durata un giorno e mezzo e si e’ conclusa all’1.45 di lunedi‘ mattina, le 2.45 ora italiana. La mamma “l’ha tenuta con se’ per i suoi ultimi respiri”, ha riferito il papa’. Per i medici dell’ospedale e per i giudici britannici la malattia di Indi era terminale e per questo era stato disposto il distacco dai principali dispositivi vitali. I magistrati hanno avallato “le forti evidenze” a sostegno della prognosi dell’ospedale di Nottingham, legata a un’assenza ormai definitiva di “interazioni” da parte di Indi e ai segnali di una sua “significativa sofferenza” causata dai trattamenti “invasivi”. “Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilita’ di vivere, ma le hanno tolto anche la dignita’ di morire nella casa di famiglia a cui apparteneva”, ha denunciato il papa’ della bimba, “sono riusciti a prendere il corpo e la dignita’ di Indi, ma non potranno mai prendere la sua anima. Hanno cercato di sbarazzarsi di Indi senza che nessuno lo sapesse, ma noi ci siamo assicurati che fosse ricordata per sempre. Sapevo che era speciale dal giorno in cui e’ nata”.