La poesia di Pasqua: “Mo’ però coci st’agnelli, che alle 6 ce sta Borrelli!”

poesia di riccardo roselli

La poesia romanesca al tempo della pandemia. Si intitola “Arrosti Domiciliari”, la poesia-istantanea che ironizza sulla Pasqua al tempo del coronavirus. A comporla il sommelier e cuoco romano con la passione per la poesia dialettale Riccardo Roselli, che l’ha pubblicata sul suo profilo Facebook, riscuotendo plausi e approvazione. Tra una battuta sulla quarantena ed una sui bolletini del contagio, Roselli rivolge un bonario inviato a tutti i romani a restare nelle proprie case.

La poesia romanesca al tempo della pandemia

“A pasquetta ‘ndo voi ‘nna’, il pic nic nun se pò fa! Ma per Pasqua non discuto! Vie’ co’ me, me serve aiuto. Non m’aspetto l’acquazzone, quindi griglia sul balcone! Tra salsicce e arrosticini, bistecconi e ‘mpar de vini, videocall e ‘na chiamata, passeremo ‘sta giornata”, scrive ancora Roselli. Non manca un riferimento nella poesia alle chiese chiuse: “Pure er Papa te l’ha detto, nun te move dar banchetto, che le chiese mò so chiuse, fermo là, non ce so’ scuse!”, prosegue infatti il testo. “Manca poco damme retta, metti qui n’antra bruschetta! Ecco qua n’antro ‘mparato, chi saresti ‘no scienziato? No, è ‘sta curva se non erro, senti pure Brusaferro! Andrà bene so’ convinto, resta dentro ‘sto recinto! Mo però coci st’agnelli, che alle 6 ce sta Borrelli!”, conclude.

(Foto onlinenews.it)