La Protezione animali denuncia il bracconaggio: 14 lupi uccisi finora dall’inizio dell’anno

lupi selvatici

E’ emergenza bracconaggio in Italia: almeno 14 i lupi uccisi, di cui abbiamo notizia, dall’inizio dell’anno. E in questo numero, riferisce l’Enpa, Ente nazionale Protezione Animali, in una nota, non figurano quelli volutamente investiti su cui stanno indagando le Forze dell’ordine. Quello ufficializzato oggi l’ennesimo episodio di bracconaggio verificatosi presumibilmente domenica scorsa nel Parco nazionale dello Stelvio con l’uccisione di un giovane esemplare di circa due anni stroncato da un proiettile di grosso calibro. L’Enpa, che continuerà a denunciare e costituirsi parte civile per ognuna di queste gravissime uccisioni, chiede al Governo di intervenire con forza contro il bracconaggio perché è in atto una vera guerra contro il più prezioso elemento di biodiversità del nostro Paese: il lupo.

L’Enpa parla di campagna di allarmismo

Notoriamente e scientificamente è il predatore per eccellenza, regolatore delle altre popolazioni selvatiche, ruolo che oggi viene dimenticato, se non appositamente taciuto, per lasciare il posto a un’insensata e ingiustificata campagna di allarmismo. Questo si traduce in una voluta psicosi orchestrata ad arte per giustificare e autorizzare l’abbattimento dei lupi che, lo ricordiamo, sono animali particolarmente protetti dalla legge 157 sulla fauna del 1992, dalla direttiva europea Habitat quindi e dalla convenzione di Berna. False notizie e falsi avvistamenti, in disprezzo anche dei dati scientifici, che contribuiscono a suscitare sentimenti di ostilità. Chiediamo al Governo di agire per prevenire ulteriori guerre contro il lupo.

Le sanzioni per il bracconaggio sono insufficienti

Ai ministri di Ambiente e Giustizia chiediamo se non sia giunto il momento di affrontare il bracconaggio, e soprattutto un bracconaggio grave come quello che si sta verificando, cambiando quelle sanzioni irrisorie. Come quelle previste dall’articolo 727 bis del Codice Penale che fino ad oggi non hanno contribuito a rappresentare un deterrente dalle uccisioni. L’uccisione del giovane lupo diffusa oggi mette anche in luce i gravi problemi causati dallo smembramento del Parco Nazionale dello Stelvio. Spezzettare un territorio non sterminato in zone gestite con modalità e visioni differenti ha causato l’indebolimento delle azioni di tutela della biodiversità, una minor efficacia delle attività di prevenzione a tutela delle attività antropiche e, di conseguenza, ha rafforzato il fenomeno del bracconaggio.