La Raggi avverte il M5S: “Mi sono candidata quando non c’erano ancora inciuci”


“Ho annunciato la mia candidatura questa estate, quando non c’erano inciuci o macchinazioni, lavorando su un programma e la continuita’ a cui abbiamo lavorato in questi anni, come gli appalti pubblici per la Capitale”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Virginia Raggi, intervenuta questo pomeriggio nella trasmissione “Oggi è un altro giorno” in onda su Rai 1.
“Come ogni sindaco – ha aggiunto – sono molto determinata e concreta, voglio essere concentrata sulle azioni da fare per la cittadinanza”.

La sindaca ha anche parlato della sua positività al Covid. “Per ora sto bene, aspetto l’evoluzione del virus, non posso sapere cosa succedera’ domani. Nel frattempo lavoro da remoto con computer e cellulare”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Virginia Raggi,

“Al momento – ha spiegato – sono isolata nella camera di mio figlio. Il mio pensiero va a chi ha contratto il virus in maniera piu’ forte e si trova in ospedale.

Raggi, la sua candidatura scombussola i piani del M5s

Appare evidente che nel M5S ci sia ormai chi lavora per trovare un’alternativa a Virginia Raggi. Una fronda di nuovi consiglieri comunali potrebbe presto uscire allo scoperto. Ma anche a livello nazionale, non più solo a parole, si lavora per trovare un nuovo candidato “che possa sostituire Virginia e che magari vada bene anche al Pd”. Come riporta l’Agenzia Dire una parte di Movimento, tra cui alcuni big romani, si e’ messa in moto in questi giorni con una serie di sondaggi a personalita’ di area grillina pronte a candidarsi. Come sta facendo il Pd si cerca un “big”, in grado di andare bene agli alleati. E nel caso in questione che abbia il gradimento di Beppe Grillo in persona.

Anche perche’ ai piani alti del Movimento, contrariamente al Campidoglio, si da’ un peso diverso ai numeri dei sondaggi su Raggi e soprattutto si da’ un giudizio “negativo” dei suoi 5 anni. Qualcuno arriva addirittura a sostenere che “Virginia non arrivera’ oltre il 10%”. Ma se la sindaca si ricandiderà quel 10 per cento forse basterà a far perdere le elezioni al M5s. E forse anche al Pd.