La Raggi e quel rimpasto impossibile. Tra assessori infedeli e ‘questioni di famiglia’

Foto ANSA. Secondo le voci più informate su quello che succede a Palazzo Senatorio, la Raggi vorrebbe dare un cambio di passo a questi suoi ultimi mesi di mandato. Non tanto sul piano della operatività della sua giunta, perché ormai dopo quasi cinque anni di governo cittadino quello che è fatto e’ fatto. E il giudizio definitivo lo daranno in primavera gli elettori romani. Ma sotto l’aspetto della fedeltà e della fiducia che le ispirerebbero alcuni suoi assessori. In una parola, la sindaca vorrebbe blindarsi con i suoi fedelissimi. Per affrontare senza pericolo di altro fuoco amico la prossima difficilissima campagna elettorale. Dalla quale comunque non sembra proprio volersi sfilare. Ecco allora che sarebbero tre gli ‘indesiderati’. Non tanto per il lavoro fatto, perché anzi il gradimento degli assessori in bilico è tra i più alti della giunta. Ma perché in un modo o nell’altro, su di loro la Raggi non metterebbe la mano sul fuoco. Quindi, via alle sostituzioni? Non sembra che sarà così facile. Infatti, due degli indiziati sono stati di recente ringraziati dalla stessa sindaca. Per i risultati ottenuti nei settori della cultura e del commercio. E la terza casella, quella della scuola, è occupata dalla moglie del presidente della commissione mobilità del Campidoglio. Quando si dice, questioni di famiglia. Sulle quali ovviamente e’ sempre difficile intervenire.

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Tutte le ‘spine’ della Raggi

Sarebbero tre le principali ‘spine’ della Raggi all’interno della giunta capitolina. E il primo indiziato risponde al nome di Luca Bergamo, vice sindaco con delega alla Cultura. Vicino agli ambienti della sinistra romana, Bergamo è stato spesso critico con le scelte operate dalla prima cittadina. Fino allo sgombero del cinema Palazzo a San Lorenzo, che forse ha rappresentato il punto di non ritorno. Chissà se la ‘sanatoria’ proposta proprio in queste ore per i locali comunali occupati dalle associazioni culturali anche con titoli scaduti o non idonei riavvicinerà i due. Certo, il gradimento sulle iniziative culturali a Roma rimane comunque alto.  Anche in occasione degli spettacoli virtuali e dei giochi di luce di Capodanno. Difficile dunque mettere Bergamo alla porta senza altri argomenti. Situazione simile a quella dell’assessore al commercio Carlo Cafarotti. Sarebbe in bilico, ma anche di lui la Raggi ha parlato solo bene. Dal regolamento su tavolini e dehors alla delocalizzazione delle bancarelle. Fino ai (pochi) provvedimenti di sostegno ai commercianti in crisi. Solo che alla presidenza della omonima commissione c’è il consigliere Andrea Coia. Fedelissimo della prima cittadina, come Paolo Ferrara. E inoltre votatissimo. Cosa non trascurabile alla vigilia delle elezioni. L’assessorato al commercio per lui sarebbe l’ideale, ma il posto almeno per ora è occupato.

Questioni di famiglia

Ultima casella in bilico, sarebbe quella dell’assessorato alla scuola. Occupato da Veronica Mammi’, che intanto rappresenta una ‘quota rosa’. Ma che per di più è la moglie del presidente della commissione mobilità Enrico Stefano. Ex grande amico della Raggi, e oggi suo strenuo oppositore. Alla guida del drappello dei cinque consiglieri ‘dissidenti’, tra i quali anche i dimissionari ex presidenti delle commissioni urbanistica e bilancio. Stefano è stato di recente molto critico su alcuni provvedimenti della prima cittadina, come i varchi aperti per tutto il periodo delle festività. Ma già in passato si era schierato contro una seconda investitura della Raggi, senza passare prima da una consultazione sulla rete. Insomma, anche in questo caso le proteste di insegnanti ed educatrici fin sotto al Marco Aurelio potrebbero non bastare. E il cambio di passo della Raggi tra litigi e sospetti sembra destinato ancora una volta a rimanere solo sulla carta.

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