La Raggi sfratta l’Istituto per il Medioevo. Bocciata senza appello da destra e sinistra

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La Raggi per una volta ha messo d’accordo tutti: destra e sinistra. Tutti contro, s’intende. L’ultima impresa della sindaca di Roma? Sfrattare l’Istituto storico per il Medioevo dalla sua sede quasi secolare.

Istituto per il Medioevo, l’appello di FdI

“Il Comune di Roma ha comunicato lo sfratto all’Istituto storico italiano per il Medioevo, il centro di ricerca romano che dal 1923 ha sede nell’Oratorio dei Filippini. Lo troviamo inaccettabile. Il Campidoglio ha deciso di sfrattare per necessità di spazio dell’Archivio storico capitolino, anche se ci sono, nello stesso palazzo, grandi sale inutilizzate al secondo e terzo piano del complesso. Lanciamo un appello al sindaco Raggi affinchè garantisca l’Istituto con nuovi spazi.” Così il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, capogruppo in commissione Cultura, e Andrea De Priamo, capogruppo di FdI in Assemblea Capitolina.

Fassina parla di delitto contro la cultura

Da sinistra arriva un appello analogo. “Questo delitto contro la cultura è il frutto di una disastrosa gestione del patrimonio di proprieta’ di Roma Capitale, che da inizio consigliatura chiediamo di regolamentare. Presenteremo, a nome di Sinistra per Roma, una mozione urgente che impegni la sindaca a bloccare un provvedimento disastroso per il prestigio della Capitale e a portare in aula un regolamento per l’uso sociale e culturale del patrimonio capitolino, riconoscendo le funzioni preziose svolte dalle associazioni che in esso operano”. Lo dichiarano Giuseppe Libutti e Stefano Fassina di Roma Ventuno.

Pronte iniziative trasversali

Il più incredulo di tutti, neanche a dirlo, è il presidente dell’Istituto storico per il Medioevo, il professor Massimo Miglio, che annuncia battaglia legale. Sdegnati, vicino alle persone di cultura e agli amanti dell’Italia sparsi per il mondo, tanti cittadini che stanno avviando una raccolta di firme. Come scrive Globalist, sono pronti ad affilare le armi delle interrogazioni alcuni parlamentari. Già mobilitato, si dice, il Mibact al quale è affidata la vigilanza sull’Istituto.