La Rai attacca il centrodestra a 5 giorni dalle elezioni con i soldi nostri. Via subito il canone

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Centrodestra furioso per l’uso della Rai come “clava” politica in campagna elettorale. “Quanto accaduto ieri sera su Raitre durante la trasmissione condotta da Marco Damilano è un grave sfregio nei confronti del pluralismo e della democrazia. Per questo non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo soprassedere. Non solo è stata palesemente violata la par condicio attraverso continui e reiterati attacchi – senza contraddittorio – verso il centrodestra. Attacchi per altro perpetrati a cinque giorni dal voto da parte di un intellettuale francese già noto per le sue inaccettabili posizioni in favore del criminale terrorista rosso Cesare Battisti”. Lo dichiara il capogruppo di Fdi alla Camera, Francesco Lollobrigida.

La Rai viola la par condicio, sfregio alla democrazia

“Ma ancora più grave è la natura dei commenti veicolati attraverso la tv di Stato. Sostenere che la volontà degli elettori non sempre va rispettata rappresenta un oltraggio verso milioni di cittadini italiani e un vulnus inferto alla democrazia rappresentativa. Di più: un messaggio pericoloso che se ignorato, o peggio ancora tollerato, scardina i principi basilari su cui si fonda la nostra Costituzione. Chiederemo conto a ogni livello di quanto accaduto interessando direttamente tutti gli organi istituzionali preposti. Una aggressione mediatica come quella andata in onda ieri sera in un rete del servizio pubblico, grave sia nella modalità sia nei contenuti, non può passare sotto silenzio”, conclude Lollobrigida.

I difensori di Cesare Battisti spiegano sulla Rai perché votare a sinistra

Interviene su Facebook anche il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “Il servizio pubblico italiano ospita (o paga? La domanda è ufficiale) uno scrittore francese – noto qui per aver difeso il pluriomicida terrorista comunista Cesare Battisti dall’ipotesi di estradizione – per spiegarci in due minuti l’idea di democrazia della sinistra. E anche per paragonare un’Italia a guida centrodestra ai peggiori regimi. Consiglio di ascoltarlo, è illuminante. Se invece non vi va, sintetizzo in poche parole: se gli italiani – votando – scelgono Fratelli d’Italia o la Lega non vanno rispettati. Sipario”.

Sulla Rai insulti alla destra senza contraddittorio

Per Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d’Italia, “Damilano utilizza uno spazio del servizio pubblico per fare propaganda becera contro Giorgia Meloni. Tutto il centrodestra bersagliato di critiche e attacchi a senso unico. Damilano ieri ha pensato bene di dare voce a un francese, forse anche pagato per la performance, per venirci a dare lezioni e indicazioni sul voto. Il tutto a cinque giorni dalle elezioni, in piena par condicio, senza contraddittorio”. “Probabilmente così si spiega per quale motivo la Rai ha deciso di ingaggiare questo giornalista esterno pagandolo oltre 200mila euro. Quelli come Marco Damilano – aggiunge – ogni giorno dispensano sermoni sulla buona politica ma poi sono i primi a violare le più elementari regole di correttezza. La Vigilanza Rai intervenga immediatamente”.

Rauti: la Rai attacca lo stesso concetto di democrazia

“Bernard-Henri Lévy, ospite della striscia di Marco Damilano sulla Rai, ha affermato che il voto popolare non è rispettabile se dato a forze o candidati antidemocratici. Oltre che una palese violazione della par condicio, considerata la mancanza di un contraddittorio a fronte di gravissimi attacchi alla coalizione di centrodestra, l’intervento di Lévy è inaccettabile. Perché rappresenta un attacco al concetto di democrazia e di rappresentanza che – appunto – proprio attraverso il voto si esprime. Inoltre è un palese tentativo di condizionamento del voto a 5 giorni dalle elezioni, sulla base di un teorema sempre frutto della sua ‘filosofia’”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Isabella Rauti, vicecapogruppo vicario di FdI.

Ma i seminatori di odio sono anche pagati da noi?

“Nel complesso l’intervento del filosofo francese è un fatto inaudito rispetto al quale ritengo che i vertici Rai debbano intervenire e chiedere conto al conduttore Damilano del suo operato. Il centrodestra – aggiunge – non ha bisogno di patenti di democrazia, in questa campagna elettorale gli italiani hanno potuto già ben constatare da che parte stiano i seminatori di odio”.