La Rai ha violato la par condicio: l’AgCom ordina all’emittente di rettificare subito

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Il consiglio dell’Agcom nel corso della riunione “ha esaminato le segnalazioni relative alla puntata de Il Cavallo e la Torre, andata in onda il 19 settembre 2022 su Rai 3. E ha ritenuto sussistente, con il voto contrario della Commissaria Giomi, la violazione dei principi di correttezza e imparzialità sanciti dalle disposizioni in materia di par condicio. Ritenendo insufficiente per riequilibrare e sanare le violazioni riscontrate la messa in onda della puntata del 20 settembre, ha ordinato alla Rai di trasmettere, in apertura della prima puntata utile del programma, un messaggio in cui il conduttore comunichi che nella trasmissione del 19 settembre non sono stati rispettati i principi di pluralismo, obiettività, completezza, correttezza, lealtà ed imparzialità dell’informazione”. Lo rende noto l’Agcom in un comunicato.

Gasparri: La Rai non è una dependance della sinistra

In giornata il centrodestra aveva chiesto l’intervento dell’AgCom. “L’Agcom deve esercitare il suo ruolo e intervenire per fermare la palese violazione della par condicio da parte del servizio pubblico. La sinistra televisiva considera la Rai una sua dependance, e questo è ormai intollerabile”. Lo ha detto in un’intervista al Tempo il senatore Maurizio Gasparri, componente della Commissione parlamentare di vigilanza, in riferimento alla messa in onda dell’intervista al filosofo Henry Levy priva di contraddittorio. “Invece di attingere a professionalità interne è stato dato l’incarico per la conduzione di un programma a un giornalista smaccatamente di parte.

Perché assunto un conduttore smaccatamente di parte?

Quanto accaduto era prevedibile, ora spetta all’Autorità di vigilanza intervenire” ha proseguito Gasparri, per il quale l’impopolarità del canone è colpa della stessa Rai. Perché “delegittima il canone mettendo in campo una realtà di parte, facendo pagare ai cittadini conduttori di sinistra. La Rai deve essere inclusiva e aperta a tutte le culture – ha infine aggiunto Gasparri – rimanendo sotto il controllo del Parlamento che è la rappresentanza di tutti i pensieri, evitando di diventare una estrinsecazione dei governi che invece sono espressione di una parte”.

Salvini lancia la raccolta di firme per abolire il canone Rai

“A Letta e al Pd lascio attacchi e insulti, io faccio sempre e solo gli interessi degli italiani: chi sceglie la Lega sceglie (anche) lo stop al canone Rai. I comizi di sinistra sulla tv pubblica non devono essere pagati dai contribuenti”. Lo scrive su Facebook, Matteo Salvini, lanciando la raccolta di firme online “per sostenere l’abolizione del canone”. Facciamo sentire la nostra voce”, chiede il leader della Lega, che ha lanciato la proposta domenica scorsa a Pontida.

La sinistra utilizza le reti Rai in barba alle regole

“È evidente che Salvini è il portavoce degli interessi di Mediaset. Bel coraggio ha Letta dopo che utilizza le reti Rai per i suoi comizi, in barba alle regole basilari di par condicio e di pluralismo. Il conflitto di interessi è tutto del Pd che usa a suo piacimento la tv di Stato per parlare ai cittadini. Quegli stessi contribuenti costretti a pagare un canone imposto proprio dalla sinistra che noi vogliamo abolire dalle bollette dell’energia in un momento drammatico per famiglie e imprese”. Lo dichiara il deputato e vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana. “Ma, a pochi giorni dal voto, da Letta la solita storia. Ha passato l’intera campagna elettorale a denigrare la Lega e il nostro leader con un mucchio di bugie tipo lo spettro di fantomatiche ingerenze russe, invece di parlare del loro programma e di come aiutare gli italiani contro il caro bollette”.