La Regione allunga le mani su Acea e sull’acqua del Lazio: Gualtieri ‘delega’ Sanna per dire ‘Sì’ a Rocca


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La Regione Lazio si prepara a rimettere mano al governo dell’acqua pubblica con una legge che potrebbe concentrare ancora di più il potere decisionale in pochi vertici. Ha ricevuto un ‘Sì’ unanime, quest’oggi 1° luglio, in Commissione Lavori Pubblici Lazio, la proposta di legge n. 206 con la quale la Regione punta alla creazione dell’Autorità Idrica Unica del Lazio. Proposta di legge depositata da Forza Italia il 12 maggio scorso, primo firmatario il consigliere Cosmo Mitrano che è anche presidente della Commissione stessa. Una proposta di legge molto recente partita alla velocità della luce nonostante ci troviamo in periodo decisamente pre-feriale. In fondo a questo articolo, riportiamo per intero il COmunicato stampa appena pubblicato dalla Regione Lazio.

Ufficialmente, l’obiettivo della proposta di legge n. 206 è migliorare la pianificazione dell’acqua del Lazio e rendere il servizio più efficiente. Nei fatti, si prefigura un cambio di rotta significativo nella gestione del bene più prezioso, l’acqua, attraverso un accentramento di potere politico-istituzionale ed economico che favorisce la governance unica della Regione Lazio, a discapito del Campidoglio, con Acea in pole position.

La Regione Lazio punta all’Autorità Unica e a governare anche Acea

La proposta di legge si intende difatti superare il sistema attuale basato su cinque ambiti territoriali ottimali (ATO), per sostituirlo con un unico ente regionale. Un cambio radicale che ridisegna gli equilibri di potere e che sposterebbe il baricentro decisionale dell’acqua di Roma e provincia da Roma alla Regione Lazio.

Acea del resto è un vero colosso regionale visto che serve al momento circa 4 milioni su 6 milioni di residenti del Lazio, visto che serve Roma, Frosinone e rispettive province. Il voto ponderato previsto nella proposta di legge, basato sulla popolazione servita, dovrebbe garantire equilibrio tra territori. Ma nei fatti potrebbe escludere proprio Roma dai ‘giochi’ decisionali, dalla regia sostanziale del ‘sistema’ acqua, ma non solo. Una strategia che difatti, se approvata in via definitiva, farebbe passare alla Regione il controllo del colosso dell’acqua, spostando l’asse del potere da Palazzo Senatorio a La Pisana.

Se la proposta di legge divenisse operativa, la nuova governance indebolirebbe sensibilmente l’influenza del Campidoglio e del sindaco Gualtieri su Acea, conferendole solo sei rappresentanti su ventuno nel nuovo Consiglio direttivo dell’Autorità Unica del Lazio.

Gualtieri ‘delega’ Sanna: Sì a Rocca, la governance di Acea in mano alla Regione Lazio?

Particolarmente significativa, in Commissione, quest’oggi, la sola presenza di Pier Luigi Sanna, vicesindaco della Città Metropolitana di Roma, braccio destro del sindaco Gualtieri, che ha preso parte all’audizione in rappresentanza dell’assente primo cittadino capitolino.

Un dettaglio non secondario, perché il “sì” di Sanna alla riforma vale come un via libera anche del Campidoglio alla strategia del presidente della Regione, Francesco Rocca. L’intesa tra Regione e Comune – nonostante i due diversi colori politici – apre così un fronte politico nuovo, con Gualtieri che sembra cedere terreno nella gestione dell’acqua e di Acea, lasciando campo libero alla regia regionale anche su Acea, di cui il Comune è azionista di maggioranza.

Acea, acqua ma non solo: energia e…. rifiuti

Tra l’altro, Acea è un colosso non solo del settore acqua, ma anche sempre di più di quello energia e rifiuti. Acea del resto è la società capocordata del progetto di costruzione del maxi inceneritore di Roma da 600mila tonnellate di pattume l’anno, una quantità immensa, superiore alle esigenze pur elevate della stessa capitale. Un progetto fortemente caldeggiato proprio dal primo cittadino di Roma Gualtieri.

La proposta di legge sull’acqua, quindi, si incrocia anche con il progetto sul termovalorizzatore di Roma-Santa Palomba.

Acea e l’inceneritore di Roma e Gualtieri: ora a decidere sarà la Regione Lazio

Tra l’altro, l’incrocio tra acqua e rifiuti avrebbe luogo proprio nel momento in cui il progetto dell’inceneritore arriva nelle mani della Regione Lazio, che presto dovrà dire ‘sì’ o ‘no’ al progetto di Gualtieri tramite il PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale). Parliamo di un iter tecnico, sul punto di partire, che potrebbe durare fino a un anno.

La Regione convoca Gualtieri, ma si presenta solo Sanna

Le mani della Regione si allungano su Acea e sull’acqua di tutto il Lazio

In ogni caso, la proposta di legge prevede l’istituzione di un’unica Autorità Idrica regionale, che andrebbe a sostituire gli attuali Enti d’Ambito (ATO), oggi sparsi sul territorio. Se da un lato si tratta di un’operazione che potrebbe razionalizzare la governance, dall’altro c’è il rischio di concentrare tanto potere in mani politiche e gestionali distanti dai cittadini. Tutti i presenti alla seduta hanno confermato il loro assenso alla costituzione dell’Autorità Unica del Lazio.

Con l’istituzione dell’Autorità, la Regione sta per diventare il nuovo centro nevralgico della gestione idrica, con un impatto diretto sulla definizione delle tariffe, sugli investimenti infrastrutturali e sulle concessioni ai gestori privati.

In Regione si presenta solo Sanna, non Gualtieri, il Comunicato della regione Lazio

Il comunicato stampa della Regione Lazio sulla nuova proposta di legge n. 206

“Lazio, verso una nuova governance dell’acqua: audizione sulla proposta di legge per l’Autorità Idrica Regionale. Istituzioni locali e gestori a confronto sulla proposta di legge n. 206. Mitrano: «Percorso partecipato e strategico per il futuro del servizio idrico nel Lazio».
Si è svolta questa mattina, convocata dalla VI Commissione consiliare permanente “Lavori pubblici, Infrastrutture, Mobilità, Trasporti” del Consiglio regionale del Lazio, una seduta di audizione dedicata alla proposta di legge regionale n. 206 del 12 maggio 2025, avente ad oggetto l’“Istituzione dell’Autorità Idrica del Lazio”. Primo firmatario della norma è il presidente della Commissione stessa, Cosmo Mitrano (FI).

L’incontro ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e dei principali gestori del servizio idrico integrato del territorio regionale, riuniti per analizzare il testo normativo e avanzare osservazioni, contributi e proposte. L’obiettivo è quello di ridefinire l’assetto di governance del comparto idrico attraverso la creazione di un organismo unico di coordinamento e regolazione, capace di rafforzare la pianificazione e l’efficienza del servizio a livello regionale.

Sono intervenuti: Alessandro Romoli, Presidente della Provincia di Viterbo; Pier Luigi Sanna, vicesindaco della Città Metropolitana di Roma Capitale e Massimo Paternostro, Dirigente Ato 2; Luca Di Stefano, Presidente della Provincia di Frosinone; Patrizia Vasta, amministratrice delegata di Acqualatina S.p.A. (gestore dell’ATO 4 Lazio Meridionale Latina) e Claudio Cosentino, presidente di Acea Ato 2 S.p.A. (gestore dell’ATO 2 Lazio Centrale Roma).

Durante la seduta, i partecipanti hanno espresso valutazioni complessivamente positive sulla proposta di legge, portando all’attenzione della Commissione le rispettive esperienze territoriali nella gestione del servizio idrico. Sono state inoltre illustrate criticità, esigenze e prospettive per una governance più efficace e armonizzata, sottolineando la necessità di una regia regionale in grado di garantire una gestione più integrata e moderna del servizio.

«Il testo della proposta di legge è aperto a modifiche migliorative e rappresenta un passaggio strategico per il sistema idrico regionale», ha dichiarato, presidente della VI Commissione. «L’istituzione di un’unica Autorità Idrica del Lazio punta a rafforzare il coordinamento tra i diversi ambiti territoriali, migliorando la pianificazione, la qualità e l’efficienza del servizio, nell’interesse dei cittadini e dei territori. Le audizioni di oggi hanno fornito spunti preziosi che saranno attentamente valutati per affinare il testo della legge».
Al termine della seduta, tutti i soggetti intervenuti sono stati invitati a produrre memorie e osservazioni scritte da inviare alla segreteria della Commissione, per contribuire in maniera strutturata alla definizione finale del testo normativo.Il percorso avviato oggi conferma la volontà di costruire una riforma del servizio idrico regionale fondata su un approccio partecipato e condiviso, volto a garantire un sistema più solido, equo ed efficiente per tutto il Lazio”.