La Regione Lazio invia gli ispettori in Astral: “Indagine sul mutuo da 70 milioni per l’acquisto di bus Cotral”
La Corte dei Conti ha bacchettato la Regione Lazio sulla gestione delle sue società in house tra le quali Astral, la Giunta Rocca ha reagito inviando gli ispettori in Astral per verificare lo stato delle casse della sua società. Nella relazione al rendiconto regionale 2024, i giudici contabili hanno acceso un faro su Astral S.p.A., la società pubblica regionale che si occupa di strada e, dal 2023, anche di ciclabili e altre opere pubbliche: sottopassi, ponti, stazioni ferroviarie, etc. I giudici, in particolare, hanno chiesto chiarimenti sulle sue “consistenti giacenze di cassa” e in particolare sul mutuo da 70 milioni di euro acceso con Cassa Depositi e Prestiti (una sorta di banca di Stato) per l’acquisto di 115 autobus destinati a Cotral.
La Giunta regionale ha reagito a questo ‘sollecito’ giudiziario avviando una verifica immediata e straordinaria sui conti di Astral, formalizzata con la delibera dii Giunta n. 951 del 23 ottobre 2025. Un’operazione voluta e firmata dall’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini, braccio destro del Governatore Rocca, che ha deciso di “esercitare i poteri di controllo previsti dall’articolo 27 della Direttiva sul controllo analogo”.
Astral sotto la lente: troppe giacenze, troppi dubbi
A far scattare l’intervento, come anzidetto, è stata la segnalazione della Corte dei Conti, che ha notato come la società “presenti – così si legge tra le carte che il Nuovo 7 Colli ha potuto visionare – una liquidità abnorme rispetto ai fabbisogni effettivi”. I numeri sono eloquenti: 115 milioni di euro di giacenza a fine 2023, saliti a oltre 209 milioni di euro al 31 dicembre 2024.
Di fronte a questi dati, la Corte dei Conti ha chiesto se tale disponibilità “sia da ascrivere a un eccesso di trasferimenti da parte della Regione – riportano sempre le carte – oppure alla mancata attuazione degli obiettivi programmati o al ritardo nei pagamenti”. Una domanda che pesa, perché riguarda la corretta gestione dei fondi pubblici di una delle principali società regionali.
Secondo la Giunta, Astral non avrebbe fornito – così si legge tra le carte – “risposte pienamente esaustive”, in particolare sulla natura dei fondi depositati e sull’eventuale restituzione anticipata delle somme già ricevute in prestito.
Il mutuo da 70 milioni nel mirino
Il dossier più sensibile è quello relativo al prestito da oltre 70milioni di euro con Cassa Depositi e Prestiti, autorizzato con la legge regionale n. 18 del 2023. Le risorse dovevano servire per “garantire la copertura finanziaria della gara per l’acquisizione dei 115 autobus” da destinare alle reti del trasporto pubblico locale.
Eppure, secondo la stessa Regione Lazio, Astral avrebbe già avuto liquidità sufficiente per coprire l’operazione. La Giunta, in più occasioni, ha invitato la società “a valutare prioritariamente l’impiego delle giacenze di cassa disponibili, evitando, ove non strettamente necessario, ulteriori tiraggi del prestito” e perfino “a considerare la restituzione anticipata delle somme già erogate (19,1 milioni di euro)”.
Un invito rimasto lettera morta, tanto che ora alla Pisana – su impulso dell’assessore Righini – ha deciso di mandare i propri revisori a controllare dove e come vengono impiegati quei soldi.
Righini: “Trasparenza e correttezza contabile prima di tutto”
L’assessore al Bilancio Giancarlo Righini, che ha firmato la delibera insieme al Presidente Rocca, ha motivato l’azione come un dovere di trasparenza verso i cittadini. “È necessario – si legge nell’atto – corrispondere alle sollecitazioni della Corte dei conti, attivando i poteri di verifica e controllo previsti dalla normativa”.
La missione dei tecnici regionali, che sarà condotta dalla Direzione Ragioneria generale, avrà un compito preciso: ricostruire la composizione analitica delle giacenze di cassa di Astral, distinguendo tra fondi vincolati e disponibilità libere, individuando per ciascuna somma l’origine, l’anno e la finalità.
Una verifica che potrà estendersi anche al 2026, “qualora l’attività non riesca a concludersi nel corso dell’esercizio finanziario 2025”.
La Corte dei conti chiede risposte
Il segnale della magistratura contabile (e ora anche della Giunta regionale) è chiaro: basta zone grigie nella gestione delle partecipate regionali. Già nel 2023 la Corte aveva chiesto conto di “un eccesso di trasferimenti rispetto ai reali fabbisogni”, avvertendo che una cattiva programmazione può generare sprechi o immobilizzazioni di risorse pubbliche.
Trasporti e bilanci, un equilibrio delicato
Sul piano politico, la partita è delicata: i 115 autobus destinati a Cotral rappresentano un tassello del piano regionale per il rinnovo del parco mezzi e la riduzione delle emissioni. Ma la scelta di finanziare l’acquisto con un mutuo, mentre nelle casse di Astral giacevano centinaia di milioni, ha sollevato più di un interrogativo. In un momento in cui la Regione Lazio affronta una situazione di bilancio complessa e deve razionalizzare la spesa, l’attenzione della Corte dei conti diventa anche un monito: ogni euro pubblico va tracciato, ogni investimento giustificato.
Il messaggio finale: la trasparenza come obbligo
La delibera 951 chiude con un passaggio che sintetizza lo spirito dell’operazione: “È opportuno attivare i poteri di verifica e controllo nei confronti di Astral S.p.A., al fine di corrispondere alle sollecitazioni della Corte dei Conti”.
Parole che sanciscono l’avvio di una nuova fase di vigilanza sulla gestione delle società regionali. E che mettono l’assessore Righini e il governatore Rocca di fronte a un banco di prova decisivo: trasformare un richiamo della Corte in un’occasione di trasparenza e rigore amministrativo assoluto.
Un’inchiesta amministrativa che tocca il cuore dei conti regionali e che, ancora una volta, ricorda quanto la gestione delle società pubbliche sia una questione non solo di numeri, ma di fiducia dei cittadini verso le istituzioni.
