La rivincita di Berlusconi che torna al Senato. “Nessuna rivalsa, ma la Giustizia va cambiata”

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Silvio Berlusconi è sempre un grande signore. “Non ho alcuno spirito di rivalsa. So di avere subìto dei torti, ma mi hanno ampiamente risarcito gli italiani con l’affetto e il consenso che non hanno mai smesso di dimostrarmi. Il problema giustizia esiste ed è grave, ma non è una questione personale. Quando una parte della magistratura, alcune cellule militanti al suo interno usano dei loro poteri per condizionare la politica, per stravolgere la volontà degli elettori, è la democrazia ad essere in pericolo”. Lo afferma Silvio Berlusconi, intervistato da “Il Giornale”, a proposito del suo rientro a palazzo Madama dopo la decadenza di nove anni fa.

Berlusconi: verso un riforma che valorizzi questa istituzione

“E questo – aggiunge Berlusconi – è un problema che tutti dovrebbero sentire come proprio, anche i miei avversari politici più irriducibili. Spero comunque che quella stagione possa essere finalmente alle spalle. Quando parlo di necessità di una riforma della giustizia lo faccio con assoluta serenità. Nessuna riforma contro la magistratura, anzi una riforma che valorizzi la professionalità e la correttezza istituzionale dei tanti magistrati per bene che esistono nell’ordinamento giudiziario”.

“Tra alleati non esistono pregiudizi o veti”

Parlando poi del governo, l’ex premier ha commentato: “Non esistono liste della spesa di Forza Italia. Forza Italia mette a disposizione i suoi migliori parlamentari, da impiegare al meglio nel quadro di un assetto complessivo della squadra di governo. Posso dire solo due cose, in astratto, sul piano metodologico. La prima è che, a differenza di quanto si legge, non esistono, non possono esistere, fra partiti alleati, veti o pregiudiziali verso qualcuno. Se questo accadesse ma non è il caso nostro – non lo potremmo mai accettare. La seconda è che non procederemo con il manuale Cencelli in uso nella Prima Repubblica per spartire i posti di governo secondo i pesi delle singole forze politiche. Invece utilizzeremo come primo criterio di scelta l’efficienza, la concretezza, la capacità di lavoro dimostrata nel tempo da ciascun candidato”.