La Roma studia il ricorso per lo 0-3 a tavolino: quali appigli ci sono

0-3 a tavolino

Lo 0-3 a tavolino del giudice sportivo? I legali giallorossi lavorano per trovare qualche appiglio giuridico. Anchee se, al momento, gli esperti valutano come una missione impossibile il ribaltamento del verdetto.

Un caso storico con delle sviste clamorose

“Viste le carte, direi che il verdetto su Verona-Roma era annunciato. Troppo macroscopica la violazione della società giallorossa. Al di la’ del fatto che la Roma ne abbia tratto o meno un beneficio. La decisione del giudice sportivo era pressoché inevitabile”. Questo il parere di Mattia Grassani, avvocato esperto di diritto sportivo, sulla sconfitta a tavolino inflitta dal giudice sportivo alla Roma per aver impiegato Diawara, escluso dalla lista dei 25 consegnata alla Lega Serie A, nel match contro il Verona. “Quanto accaduto è surreale”, ha osservato Grassani ai microfoni di Sky Sport. “In Serie A ci sono professionalità e figure deputate a seguire questi aspetti. Non accorgersi che Diawara doveva entrare nella lista degli Over 22 è già una grave mancanza. Se poi pensiamo che oggi c’è anche un sistema di alert che si attiva quando nella distinta di gara consegnata all’arbitro vengono inseriti giocatori fuori dai parametri, allora siamo davvero di fronte a una serie di macabri errori che hanno reso possibile un caso storico”.

0-3 a tavolino, c’è un solo precedente

Per tutti questi motivi, secondo Grassani il ricorso annunciato dalla Roma ha poche speranze di successo. “Per il club fare appello è doveroso. Parliamo di una società importante, quotata in borsa – ha osservato l’avvocato – ma sotto il profilo tecnico giuridico ritengo che il pronunciamento del giudice sportivo, con le motivazioni che lo supportano, renda molto limitati i margini di ribaltamento del verdetto in appello. La Roma potrà giocare la carta della buona fede. Potrà poi insistere sul fatto di non aver acquisito alcun beneficio dalla svista, ma sono argomenti poco giuridici e molto umani, pratici. La norma non lascia spazio a interpretazioni: se impieghi un calciatore non inserito nei 25 della rosa, perdi la gara a tavolino”.