La Russia lancia le contro-sanzioni ai Paesi ostili, tra cui l’Italia. E la Ue si gira dall’altra parte

sanzioni vi sostituiremo (2)

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La controffensiva russa è arrivata, e non possiamo dire che non ce lo aspettassimo. Dopo le ritorsioni dell’Occidente all’invasione dell’Ucraina, Mosca decide di reagire. Le sanzioni, ormai innumerevoli, alla Russia, sembra non stiano portando a grandi risultati, se non a danni verso le nostre economie, e in particolare a quella dell’Italia. D’altra parte, non si è mai saputo che una guerra si vinca con la sanzioni, né con i sequestri di beni, mobili e immobili, verso privati cittadini della nazione aggressore. Forse il governo italiano non lo sa, ma quando si sequestra un bene, ocorre anche mantenerlo in perfetto stato fino alla conclusione del contenzioso, e questo costa parecchio… Chi paga? La Russia, come si diceva, ha reagito.

Confiscare i beni delle imprese dei Paesi ostili

La Russia confischi i beni delle aziende dei Paesi ostili – tra cui l’Italia – in risposta alla proposta del presidente americano Joe Biden di trasferire all’Ucraina i beni congelati agli oligarchi russi. Lo ha chiesto il presidente della Duma, la camera bassa del Parlamento di Mosca, Vyacheslav Volodin. Ammettendo che le ville e i megayacht degli oligarchi non hanno contribuito allo sviluppo della Russia, ma l’Occidente è impegnato in quello che è né più né meno un “furto”. “E’ giusto prendere delle misure speculari verso le imprese in Russia i cui proprietari vengono da Paesi ostili, dove sono state prese queste misure: confiscate i loro beni”, ha scritto Volodin sul suo canale Telegram.

“Le sanzioni mostrano il vero volto dell’Occidente”

“Credere che l’ultima ondata di sanzioni che hanno mostrato il vero volto dell’Occidente – che è sempre stato russo-fobico – spinga la Russia a gridare aiuto e chiedere perdono è da pessimi pianificatori. Oltre che da chi non sa nulla della politica estera di Mosca o di come affrontare la Russia”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un’intervista all’emittente Al-Arabiya. Lavrov accusa Stati Uniti e Paesi della Nato di aver “sempre considerato” l’Ucraina come “uno degli strumenti per contenere la Russia”. Sostenendo che prima dell’invasione russa dell’Ucraina stessero “costringendo Kiev a una scelta fittizia e falsa: o con l’Occidente o con Mosca”.

Lavrov spiega il perché dell’invasione

Lavrov punta il dito contro i Paesi Nato, affermando che “stanno facendo di tutto per impedire” un cessate il fuoco negoziato con l’Ucraina. Mentre la Russia è “favorevole al proseguimento dei colloqui, anche se non stanno andando bene”. I negoziati prevedono la “revoca delle sanzioni” con la “bozza di un eventuale trattato”. “Negli ultimi anni – sostiene il ministro degli Esteri russo – Usa e alleati non hanno fatto nulla per fermare il conflitto intra-ucraino”. “Hanno pompato il regime di Kiev con armi” e “portato avanti lo sviluppo politico-militare dell’Ucraina. Incoraggiando il corso aggressivo anti-russo perseguito dalle autorità di Kiev”. La Russia non aveva “altra scelta che riconoscere Donetsk e Luhansk”, lanciare l’ “operazione militare speciale” e “ora assistiamo alla manifestazione dell’ipocrisia dell’establishment occidentale”.

La Russia lancia un messaggio alle imprese in fuga: “Vi sostituiremo”

E Mosca non ci sta a subire le sanzioni e le fughe delle imprese occidentali dalla Russia. Una installazione con la scritta “vi sostituiremo” (zamesctim) a lettere cubitali colorate, dedicata alle aziende occidentali che hanno lasciato il Paese dopo l’inizio dell'”operazione militare speciale” contro l’Ucraina. E’ comparsa nel centro di San Pietroburgo, di fronte alla cattedrale di Kazan. Per non lasciare dubbi, la parola è composta con una miscela di lettere che per forma e colori rimandano in maniera chiara alle aziende occidentali cui è dedicata. Sul piedistallo rosso che sostiene l’installazione, vi sono i loghi delle relative multinazionali. Il progetto patriottico ricalca con il suo slogan il messaggio della propaganda, secondo cui le sanzioni offriranno una opportunità di sviluppo economico al Paese.

Il centrodestra chiede alle Ue di sostenere i Paesi vittima delle sanzioni russe

Il centrodestra italiano chiede alla Ue di intervenire ma, sembra, senza avere risposta. ”Io credo che in questa fase l’Italia non debba discostarsi dai suoi alleati internazionali. Mae penso che con la stessa fermezza Draghi debba però chiedere ai suoi alleati internazionali solidarietà per l’italia. Il premier dovrebbe con forza, in Ue e in Occidente , porre il tema di un fondo di compensazione per le Nazioni colpite” dalle sanzioni. Lo ha detto Giorgia Meloni a margine della Conferenza programmatica di Fdi a Milano. Della stessa opinione Forza italia. “Così come è giusto infliggere delle sanzioni alla Russia, sarebbe altrettanto opportuno che l’Europa si facesse carico di una copertura politica ed economica nei confronti di chi ne subirà di più le conseguenze”. Lo ha detto il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani.