La sanità privata osanna Zingaretti e il coronavirus
Quando Zingaretti avrà finalmente vinto la sua battaglia contro il coronavirus e uscirà di casa, gli organizzeranno una bella festa, quelli della sanità privata del Lazio. E quando gli ricapiterà più un altro governatore così munifico?
Un dubbio lo avevamo alla luce degli annunci giornalieri dell’assessore D’Amato, impegnato in un furibondo corpo a corpo e nemmeno a un metro di distanza col Covid-19. Togli di qua e metti di là, non è che la riconversione di tanti posti letto negli ospedali del Lazio ci consiglierà di evitare di ammalarci di altro che non sia il coronavirus?
La sanità privata porterà in trionfo Zingaretti
La certezza ce l’ha data un’interrogazione a cui sta lavorando Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia. Leggendo i dati della regione dove è consigliere, la Colosimo intende chiedere a Zingaretti chiarimenti sulle attività cardiochirurgiche nel territorio. E proporrà a tutto il gruppo di Fdi di sottoscrivere l’interrogazione. Colosimo ha scoperto un documento regionale in cui si ridefiniscono temporaneamente “fino alla fine dell’emergenza coronavirus” esattamente quel tipo di attività.
Infatti la direzione regionale della sanità laziale dispone che per la Cardiochirurgia l’Ospedale San Camillo Forlanini assume il ruolo di Hub in sostituzione degli Ospedali Policlinico Umberto I e Policlinico Tor Vergata. Cioè, fine delle sale operatorie. Al punto che saranno gli ospedali (privati) Campus BioMedico e European Hospital a svolgere il ruolo di supporto al San Camillo Forlanini in caso di indisponibilità di sala operatoria.
Questa disposizione – e magari ce ne saranno ancora altre da scoprire – lascia intendere – afferma la Colosimo – “che l’unica strada scelta dall’amministrazione regionale per l’attivià chirurgica in questo periodo emergenziale, sia quella del ricorso alle strutture sanitarie private accreditate e private autorizzate. Insomma se un cittadino della Regione ha bisogno di operarsi deve rivolgersi per forza a una struttura privata”.
Fdi: “Avete verificato le strutture pubbliche?”
Ancora meglio: andavamo negli ospedali che garantivano il servizio sanitario universale per curarci. Ma siccome ora si cura solo coronavirus dobbiamo sperare di non aver bisogno di altro. Altrimenti ci sbattono in clinica e “costiamo” ancora di più alla collettività. Magie della sinistra.
Ovviamente, l’esponente di Fratelli d’Italia non ci sta. Il perché è presto detto: “Vorrei sapere se, prima di inviare la nota, la direzione Salute abbia effettuato una verifica sulla disponibilità di sale operatorie in tutte le strutture sanitarie pubbliche presenti nella regione Lazio, e se sia stata verificata la possibilità di incrementare, in tempi brevi, l’attività chirurgica nelle stesse”.
Campa cavallo quando le risponderanno. A meno che non debba strillare. Nella disposizione che ha scoperto, Chiara Colosimo non ha trovato scritta neppure una stima di spesa su quanti soldi saranno destinati ai privati con questo tipo di manovra.
E’ la regione di Zingaretti, non l’emergenza. Perché si evita di fare quello che si dovrebbe e si fa quello che si è sempre imputato ad altri. È la solita sinistra double face.