La Schlein attacca tutti e propone “l’estate militante”… Fdi: “Dal Pd piuttosto un inverno di idee…”

Una relazione lunghissima, ben 21 pagine, articolata tra l’azione politica del Pd, i temi cardine dell’agenda dem, il rapporto con gli alleati e le questioni interne. Elly Schlein a 360 gradi oggi in Direzione Pd. Appuntamento a cui la segreteria è arrivata dopo giorni di tensioni, acuite dalla partecipazione sabato alla manifestazione M5S. Punto, anche questo, sul quale Schlein non si è sottratta argomentando sul ruolo di collante di una possibile futura coalizione che la segretaria vuole interpreti il Pd. Ai dem chiede lealtà, garantisce pluralismo ma ai critici si rivolge con franchezza: “Forse il problema è che a qualcuno questa linea non piace, ma allora sarebbe più onesto ammetterlo, anziché trovare altre scuse”. E ribadisce: “Mettetevi comodi, siamo qui per restare e restare insieme”.
Mobilitazione contro il governo Meloni
“Ora è il momento, dopo la definizione dei nuovi assetti interni che per ogni organizzazione politica sono una fase complessa, di mobilitare tutto il partito sulla nostra agenda per l’Italia e per l’Europa”, dice Schlein lanciando la campagna d’estate del Pd. “Oggi è il momento di chiedere a tutto il partito, a tutte le sue articolazioni sul territorio, a tutto il gruppo dirigente, a tutte le iscritte e gli iscritti, di mobilitarci insieme su questa nostra agenda. Quello che vi proponiamo è un’estate militante, che ci porti per le strade e tra la gente, raccogliendo bisogni e proponendo soluzioni. Facendo da punto di riferimento per coloro che già vivono sulla pelle le conseguenze delle scelte del governo di Giorgia Meloni”.

Accento sul Pnnr e contro l’autonomia
Sono due i temi innanzitutto su cui Schlein chiede al Pd di mobilitarsi: Pnrr e autonomia. Sul Pnrr la segretaria attacca il governo Meloni: è “il più grande piano d’investimento della storia europea, di cui l’Italia è maggior beneficiaria” ma “questo Governo invece lo mal sopporta e lo vive come un peso”. E aggiunge: “Da mesi chiediamo al governo di riferire in aula quali modifiche intenda fare al Pnrr. Siamo a giugno, sveglia. Noi monitoreremo tutto da vicino” e “chiedo a tutte le nostre parlamentari e i nostri parlamentari di promuovere nei nostri territori almeno un appuntamento sul Pnrr, coinvolgendo le altre forze politiche ed economiche”. “Svolgeremo una grande iniziativa il 14 e 15 luglio coinvolgendo i nostri amministratori sull’autonomia differenziata di Calderoli”, dice Schlein.
Chiari sul supporto al popolo ucraino
Schlein prepara una serie di altre iniziative in estate su altri punti prioritari dell’agenda dem: la sanità pubblica, un nuovo piano casa, le politiche industriali, il clima. “Continuiamo a insistere in Parlamento e fuori, insieme alle altre opposizioni, per un salario minimo. Su questo tema con Cecilia Guerra stiamo lavorando nell’auspicio che si giunga a una proposta comune. E siccome a pagare più alto il prezzo della precarietà sono le donne, accanto al salario minimo spingiamo per un congedo paritario di almeno tre mesi, pienamente retribuito, non trasferibile tra genitori, anche su questo credo si possa raggiungere un punto di convergenza con le altre opposizioni”. Sempre chiari e lineari sul pieno supporto al popolo ucraino con ogni mezzo necessario alla sua autodifesa, anche fornendo aiuti militari.
Il solito attacco a Matteo Renzi
Schlein su Renzi invece la mette giù dura: “Per quanto riguarda Renzi, dispiace che abbia scelto di supportare il candidato della destra in Molise. Mi sembra che non sia quello più adatto a dare lezioni sulla subalternità, visto che appena arrivato al Nazareno ci ha invitato Berlusconi per farci un Patto…”. “Poi, quando sento che non ci sarebbe una linea politica del Pd sorrido, perché di contenuti e proposte siamo pieni, ma siamo bravissimi a coprirli con le nostre questioni interne. Forse il problema è che a qualcuno questa linea non piace, ma allora sarebbe più onesto ammetterlo, anziché trovare altre scuse. Non dovrete mai convincermi che la Segretaria non basta da sola. Perché sono stata io a dirlo sin dall’inizio, crederlo, e praticarlo quotidianamente con un gioco di squadra in cui ognuno e ognuna contribuisce col proprio talento.
Bonaccini: Il Pd deve essere il traino, non metterci a rimorchio
“Stefano Bonaccini ha preso la parola quasi subito dopo la fine della relazione di Elly Schlein in Direzione. A quanto viene riferito, il presidente dem ha rivendicato “la vocazione maggioritaria che non è autosufficienza” e di lavorare in ottica alleanze tenendo il “Pd perno di una coalizione alternativa alla destra”. Quanto alla questioni interne, l’invito è stato quello a “discutere di più e meglio”. “Credo sia venuto il tempo davvero di avere una nostra mobilitazione. Non ho niente in contrario a partecipare a quelle altrui laddove vi sia una ragionevole convergenza sui contenuti, ma noi dobbiamo essere la forza trainante, mai metterci a rimorchio. Per questo dobbiamo assumere un’iniziativa come Partito Democratico. E condivido le proposte che hai avanzato oggi”. Così rivolgendosi a Elly Schlein.
Foti: più che un’estate militante, direi che per Schlein è più un inverno di idee
“Al governo Meloni non serve alcuna sveglia o lezione, tantomeno dal Partito democratico di Elly Schlein: se lo avesse dimenticato, i cittadini hanno scelto il centrodestra nelle elezioni politiche e nelle ultime amministrative di poche settimane fa. Con un risultato netto e insindacabile. Più che un’estate militante, direi che per Schlein è più un inverno di idee. Le sue dichiarazioni evidenziano infatti soltanto – come lei stessa ha ammesso – grande confusione e divisione nel suo partito. Tra gli appelli lanciati oggi, l’unico che condividiamo è quello in cui annuncia di restare qui e restare insieme: noi ce lo auguriamo, così potremo vederli all’opposizione ancora a lungo”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.
Renzi: il mio Pd provò a fare le riforme, nonostante il fuoco amico…
“Colpisce che durante la direzione nazionale del Pd Elly Schlein senta il bisogno di attaccare proprio me. Il mio Pd provò a fare le riforme nonostante il fuoco amico e la violenta polemica interna. E provò a fare le riforme insieme alle opposizioni: Berlusconi venne al Nazareno per discutere seriamente tra avversari come si fa nei Paesi civili. Non si mise il passamontagna per parlare delle brigate, non attaccò gli Stati Uniti d’America, non portò una piattaforma opposta a quella del Pd come hanno fatto Grillo e Conte. Un consiglio a Elly? Non usi il mio nome per ricompattare i suoi, è un giochino che non funziona più. Parli del futuro se ne è capace. Sul passato, se vuole confrontarsi con i nostri risultati, prima prenda il 41% e poi ne riparliamo”. Così, su Twitter, il leader di Italia Viva Matteo Renzi.