La storia di Aldo, sotto sfratto a 71 anni dalla sua casa dell’INPS a Casal Bertone

Aldo vive dal 1993 in via Giuseppe Pianell a Casal Bertone, in un alloggio di proprietà dell’Inps. Ma da circa dieci anni non riesce più a garantire il canone mensile di affitto di 390 euro. Le condizioni di salute lo hanno reso disabile, anche la moglie ha necessità di cure e il figlio è disoccupato. Il 16 marzo rischia di essere sgomberato a causa di un procedimento di sfratto che pochi giorni fa è arrivato al quinto accesso da parte dell’ufficiale giudiziario.

Aldo rischia di essere cacciato di casa il prossimo 16 marzo

“La famiglia è in una situazione di grande fragilità economica dagli anni ’90 – racconta Flavio Novari di Asia Usb -. Quando il comune, attraverso l’ex Inpdai oggi Inps, riuscì a collocarla nell’appartamento in cui si trova ancora oggi. A causa di una serie di patologie Aldo, che ha 71 anni, è diventato disabile e ha dovuto smettere di lavorare. La moglie e il figlio sono a suo carico”. Con 1.300 euro tra pensione minima e indennità d’accompagno, sfamare tre persone, le cure, i medicinali e le bollette è diventato via via più complicato garantire anche il canone.

“La morosità accumulata è importante – prosegue Flavio – e va avanti da una decina di anni. Da quando poi Romeo Gestioni ha preso in carico la manutenzione degli immobili Inps si è tutto velocizzato e sono arrivate le richieste di sfratto. Il nucleo avrebbe necessità di sostegno da parte del comune, economico e abitativo”.

Quella domanda per la casa popolare rimasta nei cassetti della burocrazia

Anche perché a fine anni ’90 Aldo avanzò la domanda per un alloggio popolare, senza esito: “Nel 2012 la graduatoria è stata aggiornata – ricorda il sindacato – e tutte quelle domande con punteggi bassi sono state annullate. Bisognava ripresentarla, ma evidentemente nessuno ha informato correttamente la famiglia, così adesso stiamo lavorando per fargliela presentare nuovamente”. Anche perché, pur con un sostegno economico per l’affitto, il destino di Aldo come di molti altri inquilini Inps a Roma sarebbe inevitabilmente altrove: “Dal 2001 l’ente ha iniziato la dismissione del patrimonio – conclude Notari – con appartamenti messi in vendita a prezzi quasi inavvicinabili per molti”.

Nel frattempo Asia Usb ha scritto al presidente di Inps, Pasquale Tridico, chiedendo la sospensione dello sfratto fino a nuova soluzione abitativa.