La terza ondata innescata dalla scuola spazzerà via Cts, Azzolina e Conte

Scuola, non va bene. Siamo tutti d’accordo che a scuola si deve andare, ma troppi dimenticano che c’è una pandemia. Nel Lazio ci sono presenti un alunno su tre, la percentuale degli studenti si aggira sul 30 per cento, altro che da 50 a 75… I trasporti ovviamente non sono stati adeguati, autobus e metro pieni, scuole fredde e poca possibilità di pranzare e di studiare. Ma era davvero il caso di riaprirle così in fretta? Ma il problema non è questo. Il problema è che tra un paio di settimane si vedranno i risultati di aver rimesso in giro da 8 a 10 milioni di perosne. Se i contagi salitanno, Il Cts, assertore tetragono della riapertura a tutti i costi, il ministro Azzolina e ovviamente Conte, se ne dovrann oandare. Sarà la terza ondata che li caccerà.
Il Cts dette il via alla scuole aperte frettolosamente
Lo stesso Miozzo, tra i più convinti assertori della riapertura in fretta e furia, dà dei dati difficili da comprendere. “Rimane molto alto il numero vittime. Per quanto riguarda la terza ondata, direi che non ha senso parlarne, perché non abbiamo mai smesso di avere la seconda. Si sta protraendo e speriamo che le misure decise possano fermarla”. Così il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico in un’intervista in tv. Su una cosa ha ragione. La terza ondata non è ancora arrivata perché loro non riescono a fermare la seocnda. E le scuole faranno il resto. “Uno strumento utile per il monitoraggio – aggiunge – è il tampone rapido. Ha senza dubbio una sensibilità diversa, ma resta ottimo strumento di valutazione”.

Zaia: apriremo le scuole quando sarà finito il Covid
La cosa più giusta l’ha detta il governatore del Veneto Zaia, dopo che il Tar gli ha dato ragione. “Noi festeggeremo l’apertura della scuola con la scomparsa del Covid – ha sottolineato Zaia -. Mi dispiace che qualcuno abbia preso questo come un ulteriore elemento di scontro politico. Qui non abbiamo vinto nulla”, ha spiegato. Anche la Lega critica. “Il Governo non può pretendere che i cittadini italiani rispettino le norme che impongono il distanziamento ma contemporaneamente non fare nulla per risolvere il problema del sovraffollamento sui sistemi di trasporto. Questione che non riguarda soltanto il rientro a scuola ma anche il mondo del lavoro”. Lo dichiara in una nota Stefano Candiani, senatore della Lega.
Trasporti ancora troppo affollati
“Treni e aerei sulle tratte principali sono sempre affollati perché non vengono ripristinati i collegamenti. E’ una situazione inconcepibile e completamente incoerente con la pretesa di distanziamento da parte dell’esecutivo. Il Ministro intervenga per ripristinare i collegamenti e garantirne la sicurezza, il Paese è fermo e non può ripartire se anche i sistemi di trasporto non vengono ripristinati adeguatamente”, conclude Candiani.