La Triplice le spara grosse: “Siamo centomila, no, duecentomila!”. Erano sì e no 50mila. A violare il silenzio elettorale

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Oltre 800 pulmann, 10 treni speciali, voli dalle isole: la Triplice come sempre ha fatto le cose in grande per riempire la piazza. Chi paga? Gli iscritti ai sindacati. Comunque la piazza era piena per quella che è stata in fin dei conti una autentica violazione del silenzio elettorale. Molti i cartelli infatti cche invitavano a votare per Gualtieri sindaco. C’era tutto il politburo della sinistra post comunista in piazza a cantare Bella Ciao e a far ei soliti discorsi triti e ritriti sul fascismo che vanno avanti dal 1945. Ma sulle ombre della resistenza e sulla guerra civile italiana mai neanche una parola.

La Triplice mette in campo pullman, treni e voli speciali

Però, galvanizzati dall’adrenalina della manifestazione, hanno cominciato a spararle grosse. Dopo aver chiesto lo sciogliemtno delle organizzazioni fasciste tra gli applausi di una folla di parte, iniziano i numero al lotto. “Siamo oltre 100mila”. Ad annunciarlo dal palco di piazza San Giovanni il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, nel corso del suo intervento. Ma poco dopo arriva un altro dato ancora più stupefacente: duecentomila persone in piazza. E’ questo il dato aggiornato fornito da Cgil, Cisl e Uil al termine della manifestazione a San Giovanni. La verità è un altra, e non è neanche lontanamente vicino alle sparate dei compagni: erano forse 50mila, che comunque è un numero ragguardevole.

Matone: la democrazia non corre pericoli…

“La grande manifestazione della Cgil a Roma dimostra che la nostra democrazia non corre pericoli. La libertà di poter esprimere le proprie idee politiche anche nella giornata di silenzio che dovrebbe precedere importanti elezioni amministrative, è la rappresentazione plastica di una società dove non c’è spazio per fascismo, comunismo e per soggetti violenti manovrati dall’esterno”. Lo ha dichiarato l’ex magistrato Simonetta Matone.

Salvini: ma quale fascismo, il terrorismo islamico colpisce ancora

“Mentre in Europa scorre il sangue per mano del terrorismo islamico, unico reale pericolo di questi tempi, a Roma la sinistra fa campagna elettorale (nel giorno del silenzio) inseguendo fascisti che, per fortuna, non ci sono più”. Lo scrive su Facebook il segretario della Lega, Matteo Salvini, pubblicando un video della manifestazione di oggi a Roma e citando una frase di Leonardo Sciascia: “Il più bell’esemplare di fascista in cui ci si possa imbattere oggi… è quello del sedicente antifascista unicamente dedito a dare del fascista a chi fascista non è”.