La truffa viaggia su Telegram: decine di persone ingannate con questo trucco
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False offerte di impiego arrivano tramite canali Telegram che, utilizzando logo e intestazione di agenzie per il lavoro, traggono in inganno ignari candidati. Questa è una delle ultime truffe che da qualche giorno viene segnalata alla Polizia postale e delle comunicazioni. Anche a Roma e nel Lazio, molti cittadini hanno denunciato di essere stati truffati.
Com funziona la truffa? A coloro che aderiscono alla proposta viene inviata una bozza di contratto a tempo determinato con contestuale richiesta di documenti d’identità, codice fiscale e Iban. Il tutto accompagnato dalla falsa promessa di un successivo accredito di 200 euro a settimana o, in alternativa, di 800 euro al mese a fronte della pubblicazione, da parte del candidato, di un certo numero di annunci su gruppi di offerte lavorative presenti su noti social network.
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La Polizia postale ricorda sempre di diffidare delle offerte pervenute tramite l’invio di mail o profili social, non precedute da alcuna richiesta e di non fornire mai dati personali. In caso di sospetti fate una segnalazione alla Polizia Postale.
Che cos’è Telegram
Telegram è un’applicazione di messaggistica che ormai quasi tutti hanno installato sul proprio smartphone Android/iOS o sul proprio PC. Tramite questa applicazione è possibile fare praticamente di tutto,dall’inviare messaggi al vendere prodotti e servizi. E non mancano i malintenzionati. Il truffatore si presenta come un grande esperto di finanza o di altre categorie che vi promette guadagni stellari,veloci e sicuri. Acquistare un prodotto: Tantissimi utenti,sopratutto su telegram vendono prodotti a prezzi irrisori. Questo è frutto di un furto o di un qualcosa fatto tramite procedure illegali. All’acquirente può inoltre capitare di non ricevere neanche la merce.
Il regno della pirateria audiovisiva
Telegram è anche spesso il paradiso della pirateria. Il 23 settembre una maxioperazione della guardia di finanza di Gorizia ha inferto un duro colpo alla diffusione illegale di contenuti a pagamento sul web. Le autorità hanno oscurato 58 siti web, oltre 250 domini e 18 canali Telegram che, con un traffico di oltre 80 milioni di accessi annuali, rappresentano il 90% della truffa audiovisiva ed editoriale presente in Italia.