La “veggente” di Trevignano si difende: “Vivo del mio, nessuno paga niente e nessuno è obbligato a credere…”

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Gisella Cardia, la “veggente” di Trevignano Romano, ha indetto ieri mattina una conferenza stampa per spiegare le sue ragioni e rispondere ai molti attacchi ricevuti, non solo mediatici, ma anche dai suoi concittadini.  È proprio così, la comunità trevignanese è divisa riguardo il fenomeno. A fronte di molti fedeli che il 3 di ogni mese si recano attraverso una strada davvero impervia sul luogo indicatole, secondo Gisella, dalla Madonna stessa per raccogliersi in preghiera, ce ne sono altrettanti che oltre a non credere assolutamente all’autenticità del fenomeno, screditano anche mezzo stampa la signora Cardia. Ci sono infatti diverse testimonianze a sfavore della veggente.

Conferenza stampa a Trevignano per difendersi

Si è detto che Gisella inizialmente non sapesse neanche recitare un Rosario, e che le emografie, i segni che le apparirebbero proprio in periodo di Quaresima, se le disegni da sola, o che le abbiano viste sparire a seguito di detersione. Queste e molte altre le accuse a lei rivolte, compresa una condanna a due anni, in primo grado con la sospensione della pena per bancarotta fraudolenta. Come risponde Gisella alle accuse?

Si è presentata alla conferenza stampa con il marito Gianni Cardia e i loro legale Anna Orlando e con molta tranquillità ha iniziato la sua esposizione. Ha parlato di una “leggerezza”, di un errore di gioventù, se così si può dire, riferendosi al processo ed alla sua precedente attività, Tutti fatti comunque risalenti a più di tredici anni fa.

La Cardia spiega come funziona: nessuno paga, e nessuno obbligato a credere

“Può un errore pregresso invalidare il futuro”? Chiede retoricamente l’avvocato Orlando. Ci sono effettivamente molti esempi di Santi e non solo, che hanno avuto “due vite”: una precedente, molto umana, terrena con vizi, azioni discutibili. E una dopo la “rivelazione, la chiamata”, completamente opposta redenta, e offerta poi al servizio degli altri. A chi la accusa di lucrare sulle apparizioni risponde che sì, è stata costituita una onlus operante nel terzo settore, c’è una quota associativa di 50 euro, tutto certificato e rendicontato. Non bisogna pagare per accedere al terreno e pregare, non bisogna pagare per essere ricevuti da Gisella. “Viviamo con lo stipendio di mio marito, che è un ingegnere elettronico”, queste le sue parole. Io mi occupo di questioni spirituali, le apparizioni non sono un dogma, nessuno è obbligato a credere”.

“Auspico presto un incontro con il vescovo”

La Cardia ha aggiunto: “Non interpreto i messaggi, mi limito a riportarli. Chi mi segue è prega con me lo fa spontaneamente, eravamo 10, poi 100, le persone vengono da sole, con il passaparola”. Gisella Cardia auspica inoltre presto un incontro con il Vescovo, è lei stessa, dice, a non temere alcun tipo di indagine. A tal proposito, proprio per fugare ogni dubbio, la signora Cardia e il marito hanno fornito immediatamente ai Ros di Roma il loro dna, per le verifiche sulla statua della Madonna visto che il sangue delle lacrime è risultato sangue umano.