La vergogna di Gualtieri: soldi nostri per i suoi elettori
Gualtieri, quei soldi sono nostri. Soldi che ogni anno sono stanziati per le “esigenze indifferibili del ministero dell’economia”. Sono diventate quelle, elettorali, del ministro, non del ministero.
A Roma c’è polemica per il finanziamento della Casa Internazionale delle donne. Che sta, guarda caso, nel collegio elettorale dove il primo marzo si voterà per la Camera dei Deputati. Quale migliore occasione se non questa per far scucire la bellezza di novecentomila euro dal ministro candidato?
Quasi un milione di euro per le compagne di Gualtieri
L’hanno fatta ieri, tra un commento e l’altro sul festival di Sanremo. Lo prevede un emendamento al dl Milleproroghe a firma dei relatori depositato in commissione alla Camera. Si tratta di “un ulteriore contributo”, si legge nel testo della proposta di modifica, che ha l’obiettivo di consentire “la prosecuzione delle attività”.
Le coperture arrivano dal fondo per le esigenze indifferibili del ministero dell’Economia. Una vergogna, bollata con parole di fuoco da Giorgia Meloni.
Durissima Giorgia Meloni contro lo scandalo
Ecco la nota integrale della leader di Fratelli d’Italia.
“Scandaloso. Tra gli emendamenti dei relatori della maggioranza Pd-M5S al decreto milleproroghe spunta un contributo di 900 mila euro alla Casa delle Donne di Roma.
Potrebbe sembrare un provvedimento di buon senso ma la verità è un’altra: la sinistra regala quasi un milione di euro di soldi pubblici ad un’associazione legata alla sinistra, che fa politica a sinistra e che si trova nel Municipio I di Roma, territorio che fa parte del collegio Roma 1 della Camera. Un collegio nel quale è candidato alle elezioni suppletive il ministro dell’Economia, Gualtieri, Pd. E da dove prendono questi soldi? Da un fondo del Ministero dell’Economia guidato da Gualtieri.
È ignobile come la sinistra utilizzi senza nessun pudore il potere e le Istituzioni per fare marchette elettorali e comprare voti. Fratelli d’Italia darà battaglia in tutte le sedi per denunciare e cancellare questa oscenità. I soldi degli italiani sono degli italiani, non del Pd e dei suoi amici».