La verità di Fabrizio Corona su Raul Bova, Lele Mora: “Bisognerebbe dargli tante legnate”

Fabrizio Corona rai3

È scoppiato un caso che ha interessato anche la Procura di Roma con l’apertura di un fascicolo dopo la pubblicazione dei messaggi e audio tra Raul Bova e la modella Martina Ceretti. Conversazioni intime diffuse dall’ex re dei paparazzi Fabrizio Corona che a sua volta li ha ricevuti dall’imprenditore milanese Federico Monzino, ma il “materiale scottante” non è rimasto a lungo nei cassetti top secret dell’ideatore del podcast “Falsissimo”.

Lele Mora: “Fa solo dei guai”

“Corona purtroppo non accetta consigli da nessuno. Fa solo dei guai. Bisognerebbe dargli tante legnate. Però bisogna vedere chi è che gliel’ha dati e per quale motivo poi sono stati pubblicati”, afferma l’agente dei vip, nonché amico di lunga data, Lele Mora, in un’intervista rilasciata per il programma “Filorosso“, condotto da Manuela Moreno, in onda su Rai 3.

Mora ha commentato la vicenda che ha visto coinvolto l’attore Raul Bova, su cui indaga la Procura di Roma per violazione della privacy e di divulgazione di audio relativi a messaggi privati, ma in trasmissione è intervenuto lo stesso Fabrizio Corona intervistato da Salvatore Dama: “Non ho il telefono sequestrato, non sono indagato. Niente. Tutta questa storia è una bufala clamorosa”. 

La verità di Fabrizio Corona

L’ex re dei paparazzi racconta la sua versione dei fatti, la storia “è semplicissima. Il ragazzo, Federico Monzino, figlio di una famiglia ricchissima, una sera insieme alla ragazza, mi dice: ‘Ho questo audio’. A me non interessa, perché a me Bova non mi interessa, è uno che non fa notizia. Dopodiché vado a casa sua, lo trovo in condizioni pietose, chiamiamo Martina, ci accordiamo, sento gli audio, ci penso un giorno, dopodiché mi torna in testa e mi dico: ‘Gli audio valgono’. Torno indietro, mi gira gli audio e me ne vado via. I file vengono mandati volontariamente, non estorti. Succede che – e questo non lo sanno neanche gli inquirenti – che il ragazzo non sta bene e per gioco insieme a un suo amico telefona a Raul Bova e dice: ‘guarda che c’è Falsissimo’. Se mi fai un regalo e ci sono quelle chat. Ma questo tre giorni prima della puntata, non tre settimane prima, non dieci. Non c’è un sistema Martina Ceretti che ricatta le persone. La Polizia il giorno dopo viene da me con la notizia sui giornali. Ho raccontato tutta la storia e si son fatti due risate. Non mi hanno chiesto neanche le chat. Non ho il telefono sequestrato, non sono indagato. Niente. Tutta questa storia è una bufala clamorosa”.

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