La vittoria di Erdogan in Turchia lo conferma: gli esperti della stampa internazionale non ne azzeccano una

Erdogan

Recep Tayyip Erdogan ha vinto le elezioni presidenziali in Turchia, ottenendo il terzo mandato. Secondo quanto riferito dal presidente della commissione elettorale turca Ysk, Ahmet Yener, il presidente, a conclusione dello scrutinio dei voti del ballottaggio, ha ottenuto il 53,4% % delle preferenze contro il 46,5% del rivale Kemal Kilicdaroglu.

Nonostante le valutazioni iniziali della stampa internazionale che davano Erdogan per odiatissimo dai turchi e ormai in fase calante: è un film già visto negli Usa con Donald Trump e in Italia prima con il Movimento 5 Stelle e poi con il centrodestra. Gli esperti della stampa internazionale non ne azzeccano una.

Il leader turco si assicura in questo modo il potere per altri 5 anni, fino al 2028, dopo avere vinto tutte le elezioni dirette per il rinnovo della presidenza in Turchia. L’affluenza per il ballottaggio in Turchia è stata di oltre l’85% degli aventi diritto secondo i dati diffusi dalla tv di Stato Trt, meno rispetto al primo turno delle presidenziali quando aveva sfiorato il 90%.

Il presidente della Turchia uscente, Recep Tayyip Erdogan, ha ringraziato la sua squadra elettorale e coloro che presidiano le urne per il loro tempo e il loro lavoro, esortando i cittadini a “proteggere le urne”. Lo ha affermato lo stesso Erdogan su Twitter dopo la chiusura delle urne per il ballottaggio con Kemal Kilicdaroglu, presidente del Partito popolare repubblicano (Chp) e capofila dell’opposizione. “Vorrei ringraziare tutti i miei colleghi che hanno lavorato con sacrificio ai seggi elettorali fin dalle prime ore del mattino. Invito tutti i miei fratelli e sorelle a proteggere i seggi fino a quando i risultati non saranno definitivi. È ora di proteggere la volontà della nostra nazione, che è sopra le nostre teste, fino all’ultimo momento!”, scrive su Twitter il presidente turco uscente. Erdogan è al potere da 20 anni (prima come premier e poi come capo dello Stato).

Dopo il primo turno Erdogan ha ricevuto l’endorsement del candidato arrivato al terzo posto, Sinan Ogan, che aveva raccolto il 5,2% dei voti; un endorsement che deve avere pesato. Dal canto suo Kilicdaroglu, dal profilo solitamente pacato, nel tentativo di far oscillare verso il suo campo i nazionalisti ha inasprito la sua posizione promettendo di rimandare indietro milioni di rifugiati nel caso in cui fosse stato eletto e ha respinto ogni possibilità di negoziati di pace con i militanti curdi. A lui ha annunciato mercoledì il suo sostegno il leader della formazione di estrema destra Partito della vittoria, Umit Ozdag, che ha spiegato di avere raggiunto con Kilicdaroglu un’intesa sulla necessità di rimpatriare milioni di migranti entro l’anno. Ma evidentemente non è servito.