Ladispoli, rinvenuta in spiaggia Caretta Caretta: indagini per capire se ci sia una schiusa sulla spiaggia

È stata l’associazione TartaLazio, impegnata nella tutela delle tartarughe marine, a diffondere la notizia appresa da passanti: un esemplare di Testuggine Caretta Caretta è stata trovata morta sulla spiaggia di Marina di San Nicola, a Ladispoli. Il ritrovamento è avvenuto il giorno precedente, 5 giugno, e ha subito suscitato l’attenzione delle autorità ambientali e della comunità scientifica. È intervenuta, tra gli altri, la Capitaneria di Porto di Civitavecchia. L’esemplare è stato rinvenuto a pochi metri dalla battigia. Le cause della morte non sono ancora chiare.
L’ipotesi della schiusa recente
L’età apparente della tartaruga ha aperto la pista di una possibile schiusa avvenuta sul litorale. Se confermata, si tratterebbe di un evento eccezionale per la zona. Le coste del Lazio, seppure sempre più frequentate da esemplari adulti in migrazione, restano rare come sito di nidificazione.

L’eventualità che un nido sia stato scavato spinge ora i biologi a indagare con urgenza sull’area. Le condizioni climatiche anomale di questa stagione potrebbero aver influito su una deposizione anticipata, verificatasi presumibilmente tra maggio e giugno.
Accertamenti in corso sulla spiaggia
Subito dopo il ritrovamento, la Capitaneria di Porto e i tecnici dell’Osservatorio regionale per la Biodiversità hanno avviato le operazioni di ispezione della zona. A partire dal 5 giugno, l’area è stata transennata, in attesa di conferme sull’eventuale presenza di un nido. Sono in corso rilievi sul terreno, alla ricerca di tracce di escavazione e altri indizi che possano attestare una schiusa. Gli esperti, coadiuvati da volontari, stanno anche monitorando l’arenile circostante, nella speranza di trovare eventuali altri piccoli sopravvissuti o segni lasciati dal passaggio di neonati verso il mare.
Un evento raro, ma significativo
Il decesso della piccola Caretta Caretta rappresenta un evento triste, ma potenzialmente rilevante dal punto di vista ambientale. Le schiuse di tartarughe marine lungo il litorale romano sono fenomeni estremamente rari, ma in crescita negli ultimi anni. La presenza di un nido — ancora da confermare — sarebbe un chiaro segnale del cambiamento delle abitudini riproduttive di questa specie protetta. Un segnale che potrebbe indicare una nuova centralità del Tirreno settentrionale nelle rotte riproduttive delle tartarughe marine mediterranee.
Protezione e vigilanza ambientale
In attesa di riscontri definitivi, il Comune di Ladispoli ha diramato un appello alla cittadinanza e ai turisti: evitare di avvicinarsi all’area segnalata e non interferire con eventuali tracce presenti sulla sabbia. Le associazioni ambientaliste hanno attivato una rete di vigilanza volontaria, soprattutto nelle ore notturne, per garantire la tutela del possibile sito di nidificazione. Gli esperti continueranno nei prossimi giorni a scandagliare l’intero tratto di costa. Intanto, la tartaruga rinvenuta è stata affidata all’Istituto Zooprofilattico, che ne effettuerà l’autopsia.
Al momento TartaLazio smentisce: “Si è spiaggiata morta. Non c’è il nido. La CP avrà avvertito l’asl per lo smaltimento. Nessun nido nessuna schiusa per il momento”.
